Continua la situazione di difficoltà nello stabilimento paglietano della Trigano Van, azienda leader nella produzione di camper e van, a seguito delle mancate forniture di furgoni da Sevel e carenza di materiali.
L’impresa, nonostante la forte crescita degli ultimi anni e l’aumento degli ordini ricevuti, non riesce a far fronte al calo improvviso dei rifornimenti. Le criticità non accenna a migliorare, dato lo stop della produzione indetto dal produttore, proprio in coincidenza con la scadenza a fine giugno di 120 contratti a tempo determinato. Altre scadenze sono previste a fine agosto.
Di questi 120 lavoratori, una trentina saranno lasciati a casa poiché management e sindacati non sono riusciti a trovare soluzioni alternative. A comunicarlo è stata la stessa azienda, la quale si è detta costretta a non rinnovare i contratti dei propri lavoratori.
“L’ azienda ci ha comunicato che sarà costretta a non rinnovare circa 30 contratti in scadenza, non c’è stato verso di trovare soluzioni alternative. – affermano le RSU Fiom Chieti - Nonostante la situazione, la maggior parte dei contratti è salva, è vero, la Trigano sta attraversando un momento di calo imprevisto, ma il calo è riconducibile alla mancanza di materiali, non alla richiesta che continua ad essere molto importante.
“Tale richiesta – aggiungono i rappresentanti sindacali - in parte tutela i posti di lavoro perché nei fatti il numero di lavoratori è già tarato per quanto sta chiedendo il mercato dei VAN, nel caso dovessero arrivare i componenti l’azienda dovrà essere pronta a produrre e se non lo fosse il problema sarebbe più grande perché metterebbe a rischio tutti i lavoratori.
“Il reparto falegnameria, ultimo investimento continua la fase di sviluppo e produzione in attesa dei furgoni. Abbiamo chiesto all’ azienda di tenere conto delle anzianità lavorative dei lavoratori nella fase di scelta di quelli che non vedranno il contratto rinnovato - spiegano le RSU -. Stiamo verificando alcune condizioni per cercare di creare un bacino del quale faranno parte i lavoratori che usciranno dalla Trigano, siamo già in contatto con qualche azienda e il fine, nel caso il progetto prenda corpo è quello di ricollocarne il più possibile e in breve tempo.”
“Siamo – concludono i rappresentanti Fiom Chieti - in attesa di una nuova convocazione dalla Regione Abruzzo che nel frattempo ci auguriamo si sia coordinata con la Regione Toscana al fine di portare le difficoltà dei lavoratori della Trigano sul tavolo automotive aperto presso il Ministero dello sviluppo economico.”