ATESSA – Tanta la curiosità dei bimbi e grande l’esperienza delle signore che continuano ancora oggi a portare avanti la tradizione di cuori, pupe e cavalli di Pasqua, la stessa curiosità anche negli occhi dei più piccoli alle prese con il cucito e con tanti vestiti colorati per le bambole di pezza, proprio come si faceva una volta.
Ieri il laboratorio creativo di dolci e bambole, all’insegna della riscoperta delle tradizioni e della condivisione tra i piccoli, desiderosi di imparare, e le signore esperte pronte a raccontare trucchi e segreti.
Nel Centro Sociale Residenziale Anziani Comunale in Largo Castello i bambini hanno impastato i dolci secondo la tradizionale ricetta concessa dalla Signora Anna Orfeo che, pronta con il grembiule, ha insegnato loro a modellare le forme e creare decorazioni, sotto lo sguardo attento degli ospiti del Centro che ricordano bene una tradizione tutta casalinga.
Mentre un gruppo di bambini era pronto con i grembiuli e le mani pulite per mettersi a lavoro, nel salone della Biblioteca di Corso Vittorio Emanuele, i bambini hanno imparato a cucire le bambole di pezza, quelle di una volta, riempite di chicchi di riso e poi decorate con stoffe colorate da cui sono nati vestiti, gonne e gilet. Anche qui, le mani volenterose non sono mancate, insieme alla voglia di rendere la propria bambola ancora più bella, tra chi chiedeva consigli e piccoli aiuti per creare.
Questo il primo appuntamento per il laboratorio promosso dal Comune di Atessa, il secondo pomeriggio tra dolci e cucito è previsto per il 18 aprile, sempre dalle ore 16.00, attività gratuita per i bambini di età compresa tra 6 e 10 anni, e per i grandi dai 60 anni in su:
“Questa è una delle attività pensate per il mondo dell’infanzia, ma anche per la terza, - spiega l’Assessore alle politiche sociali Sara Cappellone – è un modo per riscoprire la nostra cultura, il territorio e le tradizioni, come nel caso dei dolci di Pasqua, ma anche per favorire la socializzazione tra bambini ed anziani, un valore fondamentale per tutta la comunità”.