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Auditorium Italia, Uniti per Atessa “Lavoriamo per risolvere anche i problemi ereditati”

La risposta alle dichiarazioni di Liberatessa

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ATESSA - Le ultime, stupefacenti esternazioni del consigliere, architetto Pellegrini, sulla mancata apertura dell'Auditorium registrano un ulteriore cambio nelle versioni che, di volta in volta, gli ex "buoni amministratori" forniscono sulla vicenda, in stridente contrasto con la oggettività e la serietà con cui il sindaco Borrelli sta faticosamente cercando di gestire questa sconcertante eredità.

Sono partiti dal "tacito silenzio assenso" (si è mai visto un silenzio fragoroso?), sul quale si è inizialmente ritenuto di fondare l'(ab)uso dell'Auditorium. Sono passati poi a sostenere che c'erano '"ordinanze" dell'ex sindaco, architetto Cicchitti, scaricando maldestramente la responsabilità della mancata numerazione, della mancata protocollazione e della mancata pubblicazione (in altri termini: dell'inesistenza dell'atto stesso) in capo agli uffici. Sono approdati adesso "all'istituto della deroga" (ma deroga a cosa, c'è da domandarsi? A quale legge? O deroga alla legge in genere?). Anche quest'ultima versione -che in nulla muta l'inesistenza dell'atto - non sta in piedi perché non è vero che "permette al sindaco di autorizzare lo svolgimento di eventi". La pretesa che tale decisone si baserebbe addirittura sulla disponibilità palesata dell'impresa è stata già espressamente smentita dalla ditta, con propria nota, con cui la stessa ha specificato di essere addivenuta alla decisione di cambiare le serrature proprio per evitare di incappare nelle responsabilità derivanti dall'illegittimo utilizzo di un immobile non collaudato. Lo scorso giugno l’impresa, cambiando le serrature, ha ripreso possesso della struttura per esonerarsi da responsabilità in assenza di collaudo: ciò fu ritenuto illegittimo dal sindaco dell’epoca (Cicchitti), che presentò denuncia-querela contro ignoti, pur sapendo che era stato il proprietario a riprendersi il suo bène.

 Risulta davvero imbarazzante ricordare a dei tecnici che cosa sia e cosa preveda il collaudo tecnico-amministrativo, che serve a dare le necessarie garanzie di sicurezza e comprende le verifiche e le prove necessarie ad accertare la rispondenza tecnica delle opere eseguite alle prescrizioni del progetto e del contratto. Alla luce di ciò non si riesce a capire come sarebbe possibile utilizzare la struttura in assenza degli adempimenti alle prescrizioni dei Vigili del Fuoco. Pellegrini non dice che la commissione vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, convocata dall’allora sindaco Cicchitti, in date 14 e 16 dicembre 2017, evidenziando una serie di lacune, ha dato parere sfavorevole alla utilizzazione dell'Auditorium.  A tutt’oggi non è avvenuta la "retrocessione" dell'opera al Comune, da parte dell’impresa, in quanto non si è mai giunti al collaudo tecnico-amministrativo. La “retrocessione” rimette nella disponibilità del Comune il bène oggetto di appalto. L’Auditorium non era, legalmente, e purtroppo non è ancora, del Comune. L'attuale amministrazione sta facendo tutto il possibile per avere la disponibilità dell'opera e ha ripetutamente sollecitato la definizione della vicenda sia all’impresa che al collaudatore.

Restano le "riserve" dell’impresa, che espongono il Comune al pagamento di una cifra non modesta (come sostengono gli ex "buoni amministratori") di circa € 250.000, risultata accoglibile per quasi € 180.000 (oltre i € 34.000 comunque dovuti) dal direttore dei lavori, gradito alla precedente amministrazione. Le "riserve" risalgono agli anni passati, quando ad amministrare non era di certo Borrelli. Attualmente vi è un contraddittorio in atto tra amministrazione comunale e impresa, ma una eventuale vertenza giudiziaria esporrebbe il Comune a pesanti rischi.

Il sindaco, di fronte a questo groviglio di problemi, ha deciso di chiedere un parere pro-veritate (non di parte) a un esperto di diritto amministrativo per avere suggerimenti seri (e non strampalati) su come procedere per limitare i danni e difendere gli interessi e l'immagine del Comune.

Oggi si sta LAVORANDO seriamente, recuperando il tempo perso (da altri) per gli adempimenti dovuti: questa è la strada da seguire, l’unica strada legittima e legale.  La correttezza della procedura permetterà alla struttura di avere tutti i crismi, che oggi purtroppo mancano, di conseguire il certificato di collaudo tecnico-amministrativo, unico documento che riconsegnerà l'Auditorium alla nostra comunità per organizzare, con le necessarie garanzie di sicurezza, gli eventi pubblici e culturali.

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