Partecipa a Val Sangro

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Arriva il commissario a Pennadomo dopo le dimissioni di cinque neo consiglieri

Cinque consiglieri, eletti appena due mesi fa, si sono dimessi dopo la decisione del sindaco di cambiare le nomine appena fatte degli assessori

Condividi su:

Il prefetto di Chieti, Armando Forgione, ha nominato il commissario che reggerà il comune di Pennadomo fino alle prossime elezioni. Sarà il vice prefetto aggiunto in quiescenza, Luciano Conti, ad assumere i poteri spettanti al sindaco, al consiglio e alla giunta comunale.

Il provvedimento prefettizio n. 94622, firmato da Forgione nella giornata di ieri 9 dicembre, procede sospensione del Consiglio Comunale di Pennadomo a causa delle dimissioni dalla carica di n. 6 Consiglieri comunali su n. 10 assegnati.

Le dimissioni dei sei consiglieri sono arrivate dopo la “scelta” del neo sindaco di Pennadomo, Domenico D’Angelo, eletto nelle elezioni amministrative dello scorso ottobre, di nominare assessore Rosalinda Di Salvo diversamente dagli accordi presi in campagna elettorale.

La Di Salvo, vicesindaco della scorsa amministrazione, è risultata con 15 voti soltanto terza tra gli eletti della lista vincente dopo i consiglieri Davide Lucci, il quale ha riportato 31 voti, e Gianluca Giovannelli, che ha ottenuto 17 voti.

Inizialmente il sindaco aveva distribuito le deleghe di assessore ai primi due eletti, ossia nominando Lucci e Giovannelli, dopo lettere e varie pressioni politiche.

A questo punto la Di Salvo si è rivolta all’avvocato Diana Peschi per far rispettare i propri diritti e le norme sulle Pari opportunità, in quanto unica donna eletta nel gruppo di maggioranza. La legale, operante nel foro di Lanciano, ha intimato il sindaco con un’istanza in autotutela a rivedere la propria decisione.

Il sindaco, dopo aver consultato a sua volta un legale e la commissione regionale sulle Pari Opportunità, è tornato sui propri passi, togliendo le deleghe a Giovannelli e nominando al suo posto la Di Salvo.

Questa decisione ha scatenato le ire dell’intero gruppo di maggioranza. Si era ventilata una motivazione dal sapore di maschilismo, sulla base delle affermazioni del sindaco, che ribadiva la necessità di una rappresentanza femminile in giunta comunale per poi dichiarare “ho preso la scelta giusta senza cedere a ricatti e ingerenze esterne che nascondono beghe personali.”

Qui, però, sembra che qui il maschilismo non c’entri nulla. “Niente maschilismo, solo incapacità politica da parte del sindaco” affermano i consiglieri dimissionari. La questione sembrerebbe essere la revoca della nomina a Giovanelli, nominato assessore in rappresentanza dei cinque consiglieri.

I dimissionari giurano che nulla sarebbe accaduto se la nomina fosse stata revoca al consigliere Lucci, salvando in questo modo le norme sulla parità di genere e gli equilibri politici. Il sindaco, secondo i consiglieri, avrebbe strumentalizzato un argomento serio, quale la parità di genere, per raccontare false verità.

Poi accusano il primo cittadino di attuare una politica disinvolta con l’appoggio alla candidatura di Arturo Scopino, come presidente della provincia di Chieti, e la nomina, proposta dallo stesso sindaco, della Di Salvo nella lista del centrodestra, guidata da Filippo Paolini, per la medesima elezioni.

Condividi su:

Seguici su Facebook