Continua ad Altino la telenovela sul campo sportivo costruito all’interno delle pertinenze idrauliche di proprietà dello stato. Il comune è riuscito ad ottenere la concessione da parte della Regione Abruzzo dell’area demaniale su cui è costruito l’impianto.
Il gruppo di opposizione in consiglio comunale Altino Bene Comune critica, però, l'operato dell’Amministrazione, poiché ci sarebbero aspetti poco chiari al momento e altri che danneggerebbero il comune. Punti che, secondo ABC, non è stato possibile nemmeno in consiglio comunale.
Molti sono i dubbi che il capogruppo, Cristinziano Scutti, pone all’attenzione dei cittadini, a cominciare dall’esigua durata della concessione, ossia solo cinque anni, con possibilità di proroga solo dopo l’emanazione da parte della Regione del regolamento sulle concessione.
Non si sarebbero notizie sui contenuti di questo regolamento che assicurino la prorogabilità dell’affidamento, ne si hanno informazioni su cosa avverrebbe in caso contrario o di disdetta per maggiore interesse pubblico, come la sicurezza idraulica.
La zona, a rischio alluvionale, porrebbe, inoltre, la questione delle procedure di allarme da integrare nel piano di protezione civile comunale. Procedure mai approvate in consiglio comunale. Oltre a ciò, Abc chiede conto della programmazione effettuata per eliminare in toto il pericolo derivante dalle possibili alluvioni.
Altro punto critico per Scutti è l’obbligatorietà del comune di ripristinare lo stato delle cose in caso di cessazione o risoluzione della concessione, ivi compresa la demolizione di ogni manufatto. Il gruppo chiede quali siano le certezze di riuscire ad ottenere la concessione per un lungo lasso di tempo, così da poter eventualmente ammortizzare gli interventi da eseguire.
Scutti, che mette in evidenza la validità tutte le altre autorizzazioni in materia nonostante l’assegnazione, chiede di conoscere quali siano le autorizzazioni già ottenute dal comune per l’utilizzo dell’area.
Infine, il capogruppo Scutti interroga l’amministrazione sui costi che si dovranno affrontare per la messa a norma della struttura rispetto ai regolamenti del CONI e se tali somme siano già state stanziate in bilancio.
“Ci sarebbero tanti altri argomenti da approfondire al riguardo – afferma il capogruppo – ci sarebbe piaciuto confrontarci almeno in consiglio comunale, invece, dobbiamo affidarci alle decisioni, prese, 10 anni fa, da un consiglio che oggi non c’è più, in un periodo è condizioni completamente diverse dalla situazione attuale”.
“Una decisione – continua Scutti - che interessa non solo aspetti di servizio alle attività sportive, ma anche lo sviluppo urbanistico del nostro paese. Una decisione che non ammette una possibilità di revisione se non assumendosi gli oneri della demolizione della struttura esistente. Una decisione presa senza nessuna reale valutazione sulla pericolosità del sito.”
“Una decisione – conclude Cristinziano Scutti – per la quale si è ritenuto opportuno non scomodare gli attuali consiglieri comunali, perché evidentemente alla Giunta andava bene ciò che è stato ereditato dagli. Ci dispiace molto vedere così svilita la funzione d’ indirizzo che è assegnata ai consiglieri comunali. “