La riduzione dei turni da 18 a 15 comunicata nella giornata di ieri dalla direzione aziendale di Sevel, con pesanti ripercussioni sull’occupazione in Val di Sangro, ha suscitato malumori un po' ovunque.
Molte le ansie e le preoccupazioni nei lavoratori che si trovano chi a dover tornare nello stabilimento di origine a chilometri di distanza, chi improvvisamente senza la sicurezza del rinnovo del contratto e addirittura chi senza più un lavoro.
I sindacati sono sul piede di guerra con la Fiom che chiama in causa addirittura il presidente del consiglio, Mario Draghi, affinché convochi un tavolo con la società e le parti sociali, arrivando a minacciare addirittura lo scontro.
Preoccupazione viene mostrata anche dai sindaci del Sangro-Aventino e della Frentania che con una nota congiunta hanno mostrato seria apprensione per quanto sta accadendo.
“La riduzione dei turni settimanali (da 18 a 15) e i rischi per l’occupazione alla Sevel, e di conseguenza nell’indotto industriale, - affermano i sindaci - destano serie preoccupazioni nelle nostre comunità. Il problema della crisi nell’approvvigionamento dei semiconduttori, che riguarda tutto il settore dell’automotive, è un dato della realtà di oggi”
“Alle difficoltà attuali si aggiungono i timori per la prevista apertura, agli inizi del prossimo anno, dello stabilimento polacco di Gliwice, che produrrà il Ducato. – concludono i primi cittadini - Nel rinnovare la nostra solidarietà a lavoratori, lavoratrici ed ai manager della Sevel, chiediamo al ministero dello sviluppo economico di convocare urgentemente il Tavolo di confronto con Stellantis, istituito lo scorso mese di giugno, e di poter partecipare -come rappresentanti del territorio- agli incontri tra le parti.”