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Altino. Muratelli: "Uniamoci contro gli orari ridotti negli uffici postali"

Il sindaco di Altino scrive ai colleghi sindaci per porre l'attenzione sull''esclusione della provincia dal ripristino degli orari di apertura negli uffici postali

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Il sindaco di Altino, Vincenzo Muratelli, ha scritto una lettera ai sindaci del territorio per porre l’attenzione su un provvedimento adottato, o meglio non adottato, da Poste Italiane.  

Il caso nasce dalla notizia dell'esclusione della provincia di Chieti dal piano di riordino delle aperture degli sportelli postali. L’azienda vorrebbe mantenere, nella nostra provincia, gli orari ridotti di apertura degli uffici, disposti a causa della pandemia di Covid-19

Ciò comporterebbe una sola apertura a settimana per gli sportelli che in precedenza erano aperti tre volte a settimana. Al contempo i centri dove precedentemente gli uffici erano aperti sei giorni su sette vedranno ridotti gli orari di apertura a soli tre dì a settimana.

“Un fatto, se confermato, o se non riconsiderato con la riproposizione delle condizioni precedenti la pandemia, gravissimo e inaccettabile. Da un lato si offrono scenari di pubblicità con convegni nazionali rivolti alla vicinanza di questa azienda ai piccoli Comuni e dall'altra si tagliano i servizi nelle piccole comunità senza nessuna remora” afferma il sindaco Muratelli nella missiva.

“Mi rivolgo, assieme anche al Sindaco di Fossacesia, dott. Di Giuseppantonio, a tutti coloro che vogliono condividere questa battaglia di civiltà – prosegue il primo cittadino di Altino – anticipando che abbiamo già chiesto, per la Provincia di Chieti, un incontro con i vertici locali e anche nazionali di Poste dove ci faremo carico, in ogni caso, di portare all'attenzione le criticità su tutto il territorio anche Regionale.

“Chiedo – conclude Muratelli –  anche a tutte le forze politiche, ai rappresentanti Nazionali, Regionali e Provinciali di far sentire la voce di questi nostri territori reclamando i diritti verso questi servizi essenziali che devono essere garantiti per tutti. Inutile sostenere con qualche contributo i nostri Comuni quando poi si azzerano servizi essenziali alla vita di queste comunità.”

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