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L'Abruzzo va verso la zona rossa

Sarebbe questo l’indirizzo uscito dalla riunione dell’unità di crisi della Regione presieduta dal governatore Marco Marsilio

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L’Abruzzo va verso la zona rossa. Sarebbe questo l’indirizzo uscito dalla riunione dell’unità di crisi della Regione presieduta dal governatore, Marco Marsilio. 
Nella nota diffusa a margine della riunione si legge: “Il monitoraggio settimanale mostra segnali di miglioramento su alcuni fronti, come l'indice Rt sceso da 1,51 a 1,34, e segnali di tendenze al peggioramento su altri, come la progressiva occupazione dei posti letti.”

Questi sono i dati che preoccupano la regione: “si tratta di dati  - si legge nella nota - sostanzialmente in linea con le tendenze nazionali (abbassamento dell'indice Rt e progressiva saturazione dei posti letto), che impongono l'adozione di misure ulteriori rispetto a quelle previste dal Governo per mezzo dei DPCM.”

La rotta sembra ormai presa e si parla anche di date. La zona rossa dovrebbe partire da domani martedì 17 novembre o al massimo mercoledì 18. Le restrizioni dovrebbero durare fino a giovedì 3 dicembre a ridosso dell’Immacolata.

Sono molte le dichiarazioni che vanno in questa direzione a partire da quelle del vicepresidente della Regione ed esponente della Lega, Emanuele Imprudente, che ieri ha dichiarato: “A volte si deve fare anche ciò che non si vuole fare, perché è giusto ed opportuno. Nessuno può sfuggire alle responsabilità, questi non sono momenti per fare giochi politici e propagandistici ma sono momenti in cui prendere posizione e anticipare scelte. L’Abruzzo deve essere zona rossa con chiusura delle scuole.”

Dello stesso indirizzo sono le dichiarazioni del Capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale Guerino Testa: “Alla luce dei dati relativi alla curva epidemiologica, si rendono necessarie ulteriori misure restrittive anche per la nostra regione.” Poi Testa si sofferma sulle scuole che il DCPM nazionale imporrebbe restare aperte anche in caso di zona rossa: “Sul fronte delle scuole, al momento, la decisione non è ancora definita. Nel corso della giornata di domani verrà predisposta l'ordinanza regionale.”

Di tutt’altro indirizzo sembra il presidente del consiglio regionale in quota Forza Italia, Lorenzo Sospiri, che è contro la chiusura totale della Regione. 
 “Si chiude dove serve. – afferma Sospiri in un post su Facebook –  Bisogna saper pesare le parole nei momenti difficili sapendo che chi non si espone e sta bello zitto mantiene la sua poltroncina ma ahimè io sono di un altra pasta e visto che in questo mondo impazzito non si lascia modo di confrontarsi e si rilasciano dichiarazioni a carte non ancora firmate allora è giusto chiarirci un punto per volta, 1 : il DCPM del Governo prevede in zona rossa che le scuole materne dell’infanzia fino alla prima media devono restare aperte e così deve essere se ci sono zone dell’ Abruzzo che hanno situazioni talmente emergenziali da non poter permettere neanche questo si chiudano li.”

Dall’opposizione arrivano le dichiarazione del Capogruppo PD in regione, Silvio Paolucci, che rimprovera alla regione il caos provocato dagli annunci: “In un momento come questo è da irresponsabili annunciare l’arrivo di una ordinanza che istituisce la zona rossa in Abruzzo, addirittura con misure più restrittive di quelle previste nelle altre zone rosse a livello nazionale, prima di prendere decisioni formali e circostanziate a proposito.”

“Il caos – conclude Paolucci – che questa notizia ha generato in queste ore finendo anche su testate nazionali, fra esponenti del governo regionale che annunciano come fosse cosa fatta e altri che li smentiscono sonoramente, oltre a generare confusione e un legittimo sconforto fra le famiglie, i lavoratori e le attività produttive, è uno spettacolo dell’assurdo di una politica che da giorni non decide, che annuncia e si contraddice e getta nel caos la comunità.”

 

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