Siamo riusciti ad ottenere un’intervista con la dottoressa Costanza Cavaliere, preside dell’I.I.S.S. “Algeri Marino” e presidente regionale dell’ANP “Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola” ossia la vecchia associazione nazionale presidi.
La preside si è mostrata molto disponibile e abbiamo potuto toccare tutti i punti più importanti della prossima apertura delle scuole e del suo istituto soprattutto. Una lunga intervista che ci mostra come il principale centro per l’istruzione secondaria di secondo grado della Valle dell'Aventino sta affrontando la sfida della riapertura.
Iniziamo con una domanda per scioglierla. Come stanno andando questi giorni prima dell’apertura? I Corsi di recupero si stanno svolgendo senza intoppi?
Stiamo procedendo sia con attività di adeguamento degli spazi e degli arredi, sia con l’organizzazione dei corsi di recupero. Prevediamo sia attività in presenza che a distanza, in modo abbastanza tranquillo.
Come si sta organizzando la scuola per rispettare le norme del distanziamento fisico e la divisione degli alunni in gruppi?
Per fortuna, nel nostro Istituto abbiamo trovato le soluzioni al distanziamento per tutte le classi, modificando l’attribuzione delle aule ai gruppi e facendo degli interventi di adeguamento (abbattimento e/o costruzione di mura di alcuni spazi e laboratori, valutazione delle tipologie di arredo adatto). Gli studenti saranno collocati in gruppo solo per attività progettuali specifiche e per l’eventuale impossibilità di avere tutti i gruppi-classe in presenza.
Gli studenti saranno costretti a portare le mascherine laddove non fosse possibile il distanziamento. Lei che è al vertice dell’ANP Abruzzo cosa ne pensa? Per studenti e soprattutto docenti non sarà facile osservare questa misura per tutta la mattinata. Inoltre il vostro istituto ha preso ulteriori misure in merito?
Penso che adottare le soluzioni indicate da esperti della sanità – nel caso specifico, il Comitato Tecnico Scientifico- sia necessario e che adeguarsi sia un atto di responsabilità civile, oltre che di opportunità per l’incolumità personale e sociale. Far apprendere comportamenti utili al proprio benessere e quello degli altri è importante a partire dai più piccoli per arrivare ai giovani più consapevoli. Per avere un certo sollievo dall’utilizzo della mascherina basterebbe già stare fermi nelle postazioni assegnate, da cui sarebbe possibile anche abbassarla. L’uso della mascherina è, però, obbligatoria quando si è in movimento e non si possono rispettare le distanze previste.
Passiamo ai famosi test sierologici. È a conoscenza di quanti docenti e personale Ata del suo istituto hanno aderito e si sono sottoposti al test? Cosa possiamo dire per rassicurare le famiglie?
La totalità del personale docente sta svolgendo i test sierologici, seppure sia su base volontaria, poiché ognuno lo considera come atto opportuno e strategico per assicurare una certa tranquillità organizzativa per il contenimento del contagio.
Restiamo sulle misure anticovid previste dai decreti: il referente per il Covid. Pensa che sia una figura utile alla sua scuola e in generale? Lei lo ha già nominato? (senza che mi dica chi è)
I referenti COVID sono utili per sorvegliare e agire efficacemente qualora ci si accorga della presenza di un caso rischioso. Nel nostro Istituto ne abbiamo individuati tre per ogni indirizzo di studio presente già dall’inizio di settembre. Ora procederanno a fare la formazione specifica, come anche il resto del personale per aspetti più generali dei comportamenti in sicurezza, prima dell’inizio delle lezioni e in completamento di quanto già trattato in occasione degli esami di stato in giugno.
Parliamo del cosiddetto “Personale Covid”. Questo personale in più è arrivato o le nomine dell’USR tardano ad arrivare?
Purtroppo il personale non è stato ancora assegnato, ma contiamo che ciò avvenga al più presto. Infatti, dobbiamo procedere con la pianificazione di assegnazioni delle funzioni e alla stesura degli orari e questo dato è assolutamente necessario.
Avrà certamente sentito la polemica sui banchi dell’Azzolina. Tralasciando la polemica sui famosi banchi con le rotelle. Com’è la situazione a tal proposito nell’istituto?
Condivido la funzionalità della risoluzione del banco con rotelle perché aiuta a ridurre, seppure non di molto, l’occupazione degli spazi, ma rappresenta una buona risorsa per innovare gli ambienti di apprendimento e permettere la strutturazione flessibile delle classi. Inoltre, avendo disponibilità limitate per ospitare materiali, tali sedie invitano all’essenzialità e al ricorso all’utilizzo di materiali didattici necessari (libri e accessori vari).
Come si sta preparando la scuola per la nuova didattica a distanza post lockdown? Ci sono delle novità riguardo alla piattaforma utilizzata?
Dopo un piano A per un rientro normale di tutti gli studenti, stiamo predisponendo il piano B che, se ciò non fosse possibile – dato che per ora si parla solo dell’80% di alunni trasportabili sui bus di linea- ci permetterebbe comunque di includere tutti gli studenti con una didattica integrata, ossia in presenza e non. Abbiamo per questo già predisposto l’utilizzo di un’unica piattaforma e stiamo potenziando i dispositivi e la rete wifi dell’Istituto per poter svolgere lezioni in streaming o, comunque, interattive a distanza.
Siamo quasi alla fine. Ho frequentato anch’io questo istituto. Sappiamo che la maggior parte degli studenti arriva tramite trasporto pubblico. Ha avuto occasione di parlare di questo tema con chi di dovere o con la TUA?
Ho partecipato ai tavoli interistituzionali promossi sinora dall’Ufficio Scolastico per l’Abruzzo, in qualità di presidente regionale dell’ANP, con diversi interlocutori importanti per affrontare il problema della ripartenza delle attività scolastiche, tra cui anche i rappresentanti delle maggiori autolinee locali. Purtroppo, l’unica soluzione sembrerebbe consistere nell’elevamento della percentuale dei trasportabili sui mezzi –fissata in agosto al 50%-, con le dovute accortezze di utilizzo dei dispositivi per la protezione durante il viaggio, in quanto non potrebbero mai essere disponibili una numerosità di mezzi adeguati al trasporto totale degli studenti utenti, né sarebbero praticabili le turnazioni in zone periferiche come le nostre.
Ultima domanda. Con quale spirito lei e l’istituto vi apprestate a cominciare il nuovo anno scolastico? È maggiore la preoccupazione o l’entusiasmo di ricominciare?
Siamo fortemente convinti di poter e dover ricominciare, anche se le problematiche da affrontare sono tante e con diverse sfaccettature. Quella attuale si connota come una situazione emergenziale che si è imposta a tutti i livelli del vivere personale e sociale e che, pertanto, stimola a riflettere non solo sui modi per trattare la questione sanitaria e il rischio di contagio, ma anche quella di prevenire, oltre che curare, le condizioni che possono provocare risultati di questo genere nel nostro pianeta.
Insomma, noi della scuola siamo consapevoli di essere strategici per far riflettere e far conoscere, ma anche per formare gli studenti secondo una visione educativa utile a sostenerli in un cammino di crescita individuale e sociale che sia critico e costruttivo, consapevole e responsabile.
E ciò ci dà una rinnovata motivazione ed emozione nel poter finalmente incontrare di nuovo i nostri studenti.