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Atessa: quadri viventi e versi in dialetto per la rappresentazione della Via Crucis con l’Ate-Tixe Studium

Emozione e novità, tra gesti e parole sul palco. Ieri sera in scena uno degli appuntamenti che è ormai una tradizione del periodo pasquale

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ATESSA – Una delle rappresentazioni che ogni anno avvicina tutta la comunità alla Pasqua, grazie all’impegno ed alle forze messe in campo ormai da 26 anni da tutta l’Ate Tixe Studium, una delle associazioni più longeve ad Atessa.

Ed infatti ogni anno, tra prove e copioni, sono tanti gli amici e i soci che si dedicano con impegno alla rappresentazione, parte integrante degli appuntamenti pasquali della città nel corso della Settimana Santa.

Quest’anno una nuova sfida: quella di portare in un nuovo contesto e su di un palco diverso una bella novità, per rendere il messaggio pasquale sempre attuale e vicino ad ognuno.

Ieri sera all’interno dell’Auditorium di Piazza Garibaldi ad Atessa, i personaggi hanno riempito la scena con quadri viventi ripercorrendo le stazioni della passione di Gesù, attori in silenzio ma raccontati dalla voce intima dei lettori, posti a lato della scena, con brani dialettali ideati per l’occasione, oltre a riflessioni rivisitate da poesie abruzzesi. Per ogni scena anche la musica, in un’atmosfera raccolta, tra brani eseguiti dal vivo dal Coro delle Giovani Voci Dijoriane e insieme al coro della Parrocchia di San Leucio. 

Un’ottima interpretazione degli attori che, in poco spazio, hanno reso con gesti e movenze il senso delle parole emesse dai lettori, voci narranti di versi che hanno commosso e colpito, grazie al dialetto capace di rendere il racconto vivo e reale, tanto da suscitare sensazioni ed emozioni.

Dalla scena di Ponzio Pilato e fino alla Risurrezione, la Via Crucis ha ripercorso le 15 stazioni articolandosi tra le parole importanti e la musica, in una rappresentazione viva, che ha appassionato i più grandi ma anche i tanti bambini presenti.

Ad apprezzare quelle scene fatte di silenzio e quella sorta di intimità dei lettori, è stato il parroco Don Loreto Grossi, che ha sottolineato l’importanza del silenzio e dell’immagine cristiana visibile negli occhi, anche questi silenziosi, della gente che ci circonda ogni giorno:

“Guardando tutti il primo pensiero è stato ‘Quanti talenti abbiamo ad Atessa’, e se ci mettiamo insieme possiamo realizzare bellissime cose. Oggi la forza dell’odio si sta facendo sentire e la Chiesa deve testimoniare fino in fondo la bellezza dell’amore. Quando tornate a casa osservate il silenzio, e al posto di questi volti che abbiamo visto sul palcoscenico, di Cristo e la sua croce, mettete i volti che vediamo e osserviamo ogni giorno, vedete come è attuale la Via Crucis ed il messaggio del Cristo Risorto.”

Da parte di Giuseppe Rancitelli, presidente dell’Associazione, il ringraziamento è andato alle autorità presenti, ai cittadini e a quanti ogni anno danno il loro contributo, mettendo a disposizione anche tempo ed energie nella volontà di fare del proprio meglio per un appuntamento che non può mancare nella tradizione atessana.

“Io voglio ringraziare tutti voi presenti, grazie per essere venuti. Questa è la 26esima edizione della Passione, anche se quest’anno abbiamo deciso di fare un qualcosa di diverso e particolare, per quello che abbiamo realizzato stasera, penso che ne sia valsa la pena. Grazie a voi che avete collaborato e che in ogni edizione della passione, qualsiasi cosa facciamo, siete sempre disponibili"

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