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Il Fico secco Reale di Atessa, antichi saperi e sapori

La storia di una coltivazione plurimillenaria raccontata sul magazine 'Tesori d'Italia'

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l territorio di Atessa, piccolo e delizioso borgo nella Val di Sangro in provincia di Chieti, in Abruzzo, vanta un’antica tradizione nella produzione, essiccazione e commercializzazione del Fico secco Reale: non a caso gli atessani vengono chiamati “squacciafichere” proprio per la loro “maestria” nello schiacciamento dei fichi per l’essiccazione.

La coltivazione dei fichi in questo territorio ha una storia plurimillenaria risalente al periodo romano: in località Acquachiara gli archeologi hanno rinvenuto, in un insediamento probabilmente riferibile a una villa rustica del I secolo d.C., un deposito con resti carbonizzati di fichi, uva e susine.

Un documento attesta che nel 1320 Roberto d’Angiò avesse addirittura imposto delle gabelle sui fichi secchi prodotti ad Atessa e commercializzati via mare. Nella “Descrizione del Regno delle due Sicilie” di G. Del Re (1835), si ribadisce che gli alberi producono frutti copiosi che “…oltre il consumo interno ne vendono una parte alle genti di montagna, ne imbarcano un’altra per la Dalmazia, Fiume, Trieste, Venezia, e ne traggono circa 15000 ducati l’anno”.

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