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Atessa ko, Lanciano vola

I rossoblù tengono testa ai rossoneri fino alla fine, ma vengono puniti dai propri errori

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ATESSA M.T. LANCIANO 1920 2-3

20 anni, tanto è passato dall’ultimo incontro tra l’Atessa calcio e il Lanciano: epoche diverse, denominazioni diverse, campionati diversi ma il fascino, la storia e le emozioni di questa gara resta immutata nel tempo e, dopo gli anni d’oro della serie B dei frentani e le varie vicissitudini dei rossoblù, i due sodalizi si riscontrano per un match ufficiale; il destino torna a mettere davanti Atessa e Lanciano nell’anticipo del quinto turno del campionato di prima categoria, coincidendo nello scontro di cartello del girone B; gli atessani si presentano da capolista, mentre i rossoneri seguono a tre lunghezze.

Dopo una lunga serie di traversie legate all’ordine pubblico, alla fine la partita si svolge nell’impianto di Montemarcone, che diventa per la prima volta lo stadio di casa della Mario Tano. Mister Farina è costretto a fare a meno di una pedina fondamentale quale Pili, infortunatosi in allenamento, subendo un serio stiramento alla coscia destra che verrà valutato in settimana; i guai non vengono mai da soli e, a ridosso del fischio d’inizio, anche Zinni è messo fuori causa per problemi personali e si accomoda in panchina, arrivando in campo addirittura all’intervallo. Il tecnico atessano schiera il classico 4-3-3 con Cericola tra i pali; Spinelli, Vitullo, capitan Mainella e D’Ortona in terza linea; Manzone, Caruso e Iannone in mediana; Del Roio, Sciarrino e Venditti sono, invece, i componenti del tridente d’attacco. All’ingresso in campo, le due squadre posano dietro lo striscione esposto dai lavoratori della Honeywell, azienda della Val di Sangro che rischia di lasciare a casa i 420 dipendenti.

Pronti, via e la truppa del presidente De Vincentiis vuole già imprimere il proprio marchio di fabbrica alla sfida di cartello della giornata, con l’iniziale percussione di Sardella, ottimamente imbeccato da Quintiliani, il quale si accentra dalla corsia mancina e lascia partire un temibile diagonale dal vertice d’area piccola, che si spegne di pochissimo oltre il secondo palo.

Pochi minuti dopo, Petrone è abile a riconquistare palla sulla trequarti e a chiudere poi lo scambio breve con Di Gennaro, lasciando partire un gran fendente che sibila pericolosamente sopra i legni della porta atessana.

I buoni propositi della truppa lancianese vengono premiati al minuto 21, quando Tarquini infila Cericola con una micidiale ripartenza innescata da Val e rifinita dal panzer lancianese, il quale supera l’estremo di casa, reo di essersi avventurato ben oltre la sua zona di competenza, e manda in visibilio la tribuna folta e colorata a tinte rossonere.

La truppa di mister Farina prova a reagire ed ha il merito di ristabilire il risultato di parità dopo poco, al minuto 29: Sciarrino riceve palla da Spinelli sulla destra spalle alla porta, riuscendosi a girare magistralmente tra due avversari per poi cambiare completamente gioco sull’altro versante, per l’appostato Del Roio; l’esterno di casa, approfittando anche del mancato intervento aereo di Giancristofaro, può involarsi indisturbato verso la porta di Di Vincenzo, trafiggendolo inesorabilmente con un diagonale imprendibile che stavolta fa volare in paradiso la tifoseria rossoblù.

I voli pindarici della squadra atessana si infrangono sul ritorno alla realtà, che coincide col nuovo vantaggio rossonero, certificato al minuto 33 dall’esperto Di Gennaro, abile a svettare di testa sul primo palo, agganciando nel migliore dei modi uno spiovente dalla destra del suo gemello d’attacco Tarquini, che sorprende le retroguardia atessana.

Stavolta, i padroni di casa non hanno la capacità di reagire nuovamente e lasciano il proscenio ai rivali, che sfiorano il tris in diverse occasioni. Al 37’, Quintiliani fa partire un gran siluro dalla distanza, abbrancato in due tempi da Cericola. L’estremo atessano è impegnato poco dopo anche dal temibile tiro-cross di Sardella, che si ripete pochi secondi dopo, quando cerca di infilare Cericola dopo la provvidenziale respinta di quest’ultimo sulla precedente conclusione di Petrone. Il portiere locale evita la nuova capitolazione con due interventi risolutori che mantengono a galla i suoi per pochi secondi ancora, visto che il gol è nell’aria e arriva al minuto 39: angolo dalla sinistra di sardella diretto sul secondo palo, dove si erge Natalini, che salta più in alto di Manzone e deposita in rete da due passi; timide proteste atessane per un presunto appoggio del forte centrale rossonero ma il signor Sciubba della sezione di Pescara non ravvisa scorrettezze e convalida la segnatura. Piove sul bagnato per mister Farina, poiché D’Ortona è costretto a lasciare il campo a causa di una distorsione del ginocchio destro che sarà valutata in settimana; al suo posto Russi.

La ripresa continua sulla falsa riga del primo tempo, con il Lanciano che gestisce il risultato e l’Atessa che cerca di rientrare in partita, presentando Barry al posto di un opaco Venditti, al rientro in campo.

Ancora Lanciano insidioso al 54’ con il solito Sardella, innescato dal lungo rilancio di Natalini, che semina scompiglio a ridosso del limite d’area e, dopo aver trovato il pertugio ideale, scaglia una gran conclusione sulla quale Cericola deve aiutarsi anche con il palo alla sua destra.

Scampato il pericolo, l’Atessa riesce a rientrare parzialmente in carreggiata al minuto 59: su corner di Del Roio, Manzone svetta con tempismo perfetto sul primo palo riuscendo a infilare Di Vincenzo all’incrocio dei pali più lontano.

Rinvigorita dalla segnatura, l’Atessa cerca di coronare la rimonta, che si limita, a conti fatti, alla percussione del neo-entrato Barry, il quale cerca di intervenire in area piccola ma non riesce ad essere particolarmente incisivo.

L’intensità della gara si affievolisce con il trascorrere del tempo, a dimostrazione dell’appagamento complessivo del Lanciano, che tira i remi in barca, ma nonostante tutto è ancora pericoloso prima dell’epilogo scontato a proprio favore. Al 79’ torna a proporsi Tarquini, che cerca la porta sulla sponda dell’avanzato Natalini, ma la sfera si perde a fondo campo.

I padroni di casa alzano i ritmi e riescono a mettere una certa pressione agli ospiti, fisicamente non lucidi come ad inizio partita, ma non riescono a trovare il giusto varco per raggiungere un clamoroso pareggio, lasciando il fianco scoperto alle ripartenze degli avversari, che negli ultimi minuti tornano pericolosamente dalle parti di Cericola.

In pieno recupero, i frentani sparano le ultime cartucce con lo stesso Tarquini, al culmine di una percussione sulla quale i rossoneri accennano delle tiepide proteste in seguito ad una caduta in area del subentrato Cianci. Poco male, perché alla fine arrivano i tre punti che servivano per riacciuffare la vetta con una gara in meno rispetto ai rivali, ma i complimenti vanno anche ai draghi, sottolineati dagli applausi scroscianti dei circa 700 supporters di fede rossoblù presenti sulle gradinate.

BOPERDUE

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