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Elezioni europee, Acerbo: "Vergognoso blitz antidemocratico"

Il duro attacco dell'ex parlamentare pescarese, oggi segretario di Rifondazione Comunista

Redazione
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ROMA - "Ieri sera la commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato in sede referente un emendamento che ha tolto ai partiti europei riconosciuti il diritto all'esenzione delle firme. L'emendamento, presentato da Fratelli d'Italia e approvato dalla maggioranza, cambia le regole del gioco a partita iniziata. L'Unione Europea raccomanda di non modificare le regole nei 6 mesi precedenti alle elezioni. Inoltre in base alla normativa vigente si potevano raccogliere le firme dal 1° gennaio ma ovviamente chi aveva diritto all'esenzione non ha intrapreso la raccolta perché pensava di non necessitarne". Così in una nota l'ex parlamentare pescarese Maurizio Acerbo, oggi segretario nazionale di Rifondazione Comunista, insieme a Giovanni Russo Spena, responsabile democrazia/istituzioni del partito, e Raffaele Tecce, responsabile ufficio elettorale.

"Con questo blitz - aggiungono - un partito come il nostro che fa parte della Sinistra Europea, uno dei 10 partiti europei riconosciuti, dovrà in pochissimo tempo raccogliere una quantità enorme di firme. Si tratta di un blitz antidemocratico per colpire le voci scomode come per esempio la lista per la pace a cui abbiamo aderito. La destra italiana dimostra ancora una volta il suo volto prepotente, illiberale e antidemocratico. Quella approvata non è una norma che chiarifica il concetto di partito europeo ai sensi del regolamento comunitario approvato nel 2014 contro la proliferazione di liste".

Acerbo, Russo Spena e Tecce parlano di "una norma per fare fuori chi aveva un diritto legittimo. Raccoglieremo le firme nelle piazze e ricorreremo nei tribunali contro questo atto di squadrismo istituzionale. Confidiamo nella solidarietà di tutta l'opinione pubblica democratica e antifascista. Questo scippo può essere fermato alla Camera e chiediamo che si intervenga per correggere questo vergognoso attacco al pluralismo", concludono.

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