È andato in scena domenica 17 settembre il secondo appuntamento con il Teatro Minimo Boreale a Sant’Eusanio del Sangro all’interno della Casa Museo “Cesare De Titta”. 

Il Teatro Minimo Boreale si tratta di uno spazio, coordinato dal professore Vittore Verratti, nel quale la collaborazione tra organizzatori, artisti e appassionati d’arte ha realizzato una nuova casa per la letteratura, il teatro, la scienza, la musica e la cultura. Un nuovo punto d’incontro e di dialogo dove poter crescere insieme.

Al centro della serata c’è stato il documentario “Scrivo finché c’è spazio”, nato dal contributo di oltre trenta persone, che racconta la storia e l’arte di Vincenzo Ranalli, noto come Zì Vincenzo. Il protagonista, uno straordinario nonnino, ha iniziato a scrivere poesie dialettale spinto alla curiosità della pronipote Marina verso il dialetto antico di Pennadomo.

Le sue composizioni, scritte all’età di settant’anni, rappresentano un viaggio nel tempo, un omaggio alla natura e un’esplorazione ironica e spregiudicata della vita.  A presentare il documentario con passione e dedizione è stata Elsa Verratti, che ha introdotto il pubblico in un modo di emozioni profonde e racconti autentici. 

A seguire l’esibizione dell’attrice dialettale e commediografa del Teatro Amatoriale di Pennadomo, Angelina Ranalli, che ha sottolineato l’importanza del terzo settore nel promuovere l’aspetto ludico-ricreativo nelle zone interne dell’Abruzzo. 

Questo secondo appuntamento è stato il frutto di un progetto a più strati nato dall’impegno dell’Associazione non profit “Transumanza Artistica”, che continuerà con lo scopo di mettere in risalto l’importanza dell’aspetto ludico e ricreativo nella terza età soprattutto nei piccoli borghi.