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Emiliano Giancristofaro: "Uomo libero ed al quale l'Abruzzo deve tanto"

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La poliedrica e nobile figura di Emiliano Giancristofaro al centro dell'incontro di scena nel pomeriggio di lunedì 10 ottobre, presso la sede della Fondazione Pescarabruzzo, al centro del capoluogo adriatico.

Uomo libero ed al quale l'Abruzzo deve tanto”, il riflesso, pressoché unanime, emerso al termine di un appuntamento voluto dall'Associazione Scuola Cultura ed ArteFulvio Luciani” e dalla Fondazione Pescarabruzzo con il patrocinio di Italia Nostra Abruzzo, della Deputazione di Storia Patria degli Abruzzi, della Rivista Abruzzese e dell'Ordine dei Giornalisti d'Abruzzo. 
 
Di Emiliano Giancristofaro, originario di Lanciano, venuto a mancare nel giugno scorso, ricordati, nel corso degli interventi, i profili di docente, studioso appassionato, intellettuale militante, giornalista attento, persona che ha dedicato larga parte della sua esperienza ed attività alla sua terra natia

Ha diretto la prestigiosa Rivista Abruzzese ed è stato direttore editoriale della storica casa editrice Rocco Carabba di Lanciano. È stato tra i fondatori di Italia Nostra in Abruzzo e tra i protagonisti dei movimenti contro l’insediamento dell’industria petrolchimica in Val di Sangro e per la salvaguardia dell’Abbazia di San Giovanni in Venere nella costa dei trabocchi, contribuendo ai progetti di cura e salvaguardia della Via Verde, oggi fiore all'occhiello di un intero territorio. Ha collaborato con la Rai e con le emittenti televisive private Telemax e Tvq, realizzando trasmissioni di grande successo sulle tradizioni popolari abruzzesi. Ha studiato con grande sensibilità il tema della emigrazione abruzzese nel mondo. 

Magnetofono, telecamera e penna - Emiliano Giancristofaro tra ambiente e cultura”,  il tema al centro dell'attenzione. 

Moderati dal giornalista Rai Antimo Amore, sono intervenuti Gianni Melilla (Presidente Associazione Scuola Cultura ed Arte “Fulvio Luciani”, Pierluigi Vinciguerra (Italia Nostra), Paolo Muzi (Deputazione di Storia Patria), Eide Spedicato Iengo (su “Emiliano Giancristofaro studioso poliedrico e intellettuale militante”),  Lia Giancristofaro, figlia di Emiliano (su “La Rivista Abruzzese e le Storie del Silenzio”), Maria Rosaria La Morgia (su ”Il giornalismo scientifico e la collaborazione con la Rai"), Antonio Bini (su “Cara Moglia” e l’emigrazione abruzzese) e Giovanni Damiani, vice presidente nazionale di Italia Nostra, con chiusura affidata al ‘padrone di casa’, il presidente della Fondazione Pescarabruzzo Nicola Mattoscio.

Traspare intanto il senso di gratitudine per il segno significativo da Giancristofaro lasciato in Abruzzo, il suo essere un “manovale della cultura”. Sottolineate, poi, le ‘battaglie' per la tutela del promontorio di San Giovanni in Venere a Fossacesia, contro l'insediamento del petrolchimico in Val di Sangro, il racconto di un territorio per troppo tempo rimasto ai margini e sconosciuto.

L'auspicio finale è che l'enorme produzione di Giancristofaro, in parte già fruibile in alcune strutture museali e culturali abruzzesi, possa trovare un giusto e doveroso risalto, magari con la realizzazione di una mediateca utile a tal fine.

 

 


 

 

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