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Usb: "Intollerabili le aggressioni al personale sanitario"

Per il sindacato, si sta avendo "la conferma che a tutto ciò va messo un argine"

Redazione
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“Le ultime vicende sulle aggressioni ad operatori sanitari, finite alla ribalta mediatica, sono inaccettabili e intollerabili. La situazione sta degenerando, così come le condizioni della sanità pubblica abruzzese. L'episodio verificatosi al reparto oncologico del presidio ospedaliero di Pescara non è un campanello di allarme ma la conferma che a tutto ciò va messo un argine”. Così in una nota l'Unione Sindacale di Base - Federazione Abruzzo e Molise.

“Naturalmente il governo, visto il ripetersi di casi simili in tutto il paese, pensa che la soluzione sia quella di intervenire in ottica semplicemente repressiva”, aggiunge il sindacato. “A nostro avviso vi è la necessità di intervenire con una inversione di tendenza nella destinazione delle risorse alla sanità pubblica, che in percentuale è nettamente inferiore rispetto ad altri paesi UE, e con un'azione legislativa che interrompa il percorso che favorisce la sanità privata a danno di quella pubblica”.

L'Usb da sempre denuncia “una deriva che non si arresta e chiede che la sanità pubblica, gratuita e universale torni ad essere centrale nel paese. Solo chi ha la fortuna di non aver bisogno di recarsi in un P.O. pubblico, o semplicemente in un qualsiasi pronto soccorso, può affermare che le risorse destinate dal governo alla sanità siano sufficienti a garantire l'assistenza sanitaria così come prevista dalla costituzione”.

In Abruzzo, denuncia l'Unione Sindacale di Base, “la situazione è drammatica e gli annunci di disavanzo, che implicherebbe il commissariamento della sanità regionale, portano a continui tagli che non fanno altro che peggiorare la situazione. Riteniamo che la gestione delle Asl sia catastrofica sotto tutti i punti di vista e occorre una presa di coscienza da parte del presidente Marsilio, dell'assessore Verì e di tutta la giunta”.

Gli operatori sanitari per l'Usb “non possono essere vittime tre volte: nel cercare di tamponare una mancanza di personale atavica, nel subire le frustrazioni degli utenti che a volta sfociano anche in ingiustificati atti di aggressione e nel subire economicamente decurtazioni in busta paga per inefficienze amministrative come denunciato da noi alla Asl 2 di Lanciano Vasto Chieti”.

L'USB pertanto esprime “totale solidarietà a tutti gli operatori sanitari vittime di aggressioni” e chiede “immediati finanziamenti per la sanità pubblica regionale che deve garantire servizi efficienti ai cittadini”.

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