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Honeywell: il Presidente della Provincia Pupillo scrive al Governo e alla Regione

“Stop alla copia dello stabilimento”

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“Chi vi scrive è onorato di rappresentare la Provincia di Chieti in qualità di Presidente e il Comune di Lanciano in qualità di Sindaco. Mi rivolgo a Voi nelle funzioni che esercito secondo la Costituzione, che fonda la nostra Repubblica Italiana sul lavoro (Articolo 1).

     Come noto, la Provincia di Chieti è la locomotiva dell'export della Regione Abruzzo, un motore produttivo che fonda nella zona industriale metalmeccanica più grande e più importante del centro sud Italia i pilastri della nostra economia regionale, e non solo.   

     Lo dicono i dati riepilogativi sul 2016 diffusi dall'Istat e rielaborati dalla Cna Abruzzo, secondo cui l'incremento di 582 milioni di euro del Chietino, rispetto al 2015, rappresentano la fetta nettamente maggiore dell'intero aumento segnato dall'Abruzzo con 719 milioni. Nel 2016 la provincia più industrializzata d'Abruzzo ha fissato il valore delle sue esportazioni a quota 5.824 milioni di euro, un valore che e' circa dieci volte maggiore del totale di Pescara (554) e L'Aquila (536) e cinque volte maggiore del Teramano (1.252).                                                   

     L'indiscussa supremazia della provincia di Chieti ha spinto l'intero Abruzzo verso un risultato lusinghiero: con il suo 9,7% di incremento, la nostra regione supera di gran lunga la media nazionale (+1,3%), terza performance assoluta tra le regioni d'Italia.

     È in questo contesto che aziende internazionali come Sevel, Honda e la stessa Honeywell hanno colto risultati importanti, grazie al lavoro qualificato e specializzato di oltre 30.000 lavoratori che ogni giorno entrano nelle fabbriche della Val di Sangro.

     È in questo contesto che da 11 giorni consecutivi i 420 operai della Honeywell portano avanti uno sciopero ad oltranza che ha trovato la totale e incondizionata solidarietà delle istituzioni territoriali, Sindaci in testa.

     Le ragioni sono molteplici. In Europa la Honeywell divisione transportation system conta 4 stabilimenti: Thon Les Voges, in Francia, Bucarest in Romania, Presov in Slovacchia e Atessa in Italia. Lo stabilimento di Atessa è stato a più riprese definito dalla stessa azienda tra i migliori al mondo degli oltre 300 del gruppo Honeywell. Da 9 anni gli operai hanno affrontato e gestito con l'azienda una crisi che ha portato ad utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali, cassa ordinaria e straordinaria e ad affrontare due piani sociali di incentivi all'esodo per 80 persone prima e 40 persone dopo. Inoltre, gli operai sono stati fino a luglio in solidarietà. A giugno, i nuovi dirigenti francesi che governano la divisione Transportation System hanno comunicato alle maestranze di procedere al Business Continuity Management: in sostanza, la copia dello stabilimento di Atessa per poter replicare altrove la produzione, adducendo una singolare quanto infondata motivazione: in caso di eventuali calamità naturali come terremoti o alluvioni, l'azienda intendeva garantire la continuità del processo produttivo in altro sito.

     A luglio 2017, Vicepresidente Regione Abruzzo Giovanni Lolli come garante, l'azienda aveva sottoscritto un verbale che congelava le azioni di lotta degli operai con l'impegno dell'azienda a sospendere la copia dello stabilimento. Sulla base di questo accordo e lealmente, gli operai sono tornati a lavoro a pieno regime sia ad agosto che a settembre. Le parti sociali hanno atteso fiduciose il tavolo del 13 settembre al Ministero dello Sviluppo Economico, al quale l'azienda avrebbe dovuto presentare un piano industriale e non una semplice informativa.

     Lunedì 18 settembre i 420 operai hanno iniziato uno sciopero ad oltranza che prosegue fino ad oggi, 11° giorno di sciopero davanti i cancelli dell'azienda con presidio da 15 giorni. Lo sciopero è una misura di difesa del lavoro e noi tutti siamo solidali con i lavoratori, perché la copia dello stabilimento è ormai quasi completata e la conclusione di questo processo significherebbe la fine dello stabilimento di Atessa e lo spettro della disoccupazione per oltre 420 persone e altrettante famiglie del nostro territorio, con contraccolpi sociali, economici e politici facilmente immaginabili.

     Al Ministro dello Sviluppo Economico chiedo a nome dei cittadini della Provincia di Chieti di intervenire con decisione e urgenza per la convocazione di un tavolo ministeriale al quale siano presenti le parti sociali, l'Azienda e le istituzioni, sia regionali che provinciali.

     Certo di un Vostro immediato riscontro, porgo i miei più cordiali saluti.”

 

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