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La Asl Lanciano Vasto Chieti in difficoltà per mancanza di personale medico

L'allarme lanciato dall'Azienda per le nuove postazioni dei 118, in seguito ai problemi organizzativi causati dall'opposizione dei medici convocati per le assegnazioni delle sedi

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VAL DI SANGRO - Le nuove postazioni del servizio di emergenza del 118 dei comuni di Villa Santa Maria, San Salvo, Torricella Peligna, Torrebruna, Castiglione Maesser Marino, Lama dei Peligni, Carunchio e Celenza sul Trigno potrebbero ritrovarsi sprovviste di medici: questo l'allarme lanciato dalla Asl Lanciano Vasto Chieti, che sta creando non poche difficoltà all'organizzazione aziendale.

Stando a quanto riportato dalla Asl, la maggiorparte dei medici convocati per l'assegnazione delle sedi e relativa assunzione a tempo determinato, dopo aver partecipato al bando e frequentato il corso di formazione gratuito, non si sarebbero presentati e dei pochi presenti solo alcuni hanno dato la disponibilità ad accettare l'incarico, ognuno però per una sede diversa, non consentendo così la copertura di alcuna sede, visto che ogni postazione prevede la turnazione di 5 medici.

Un'amara sorpresa per l'Azienda, come dichiarato anche dal Direttore Generale della Asl, Pasquale Flacco "Siamo di fronte a uno scenario inatteso che ci amareggia molto, poichè per il potenziamento dei servizi di emergenza abbiamo lavorato moltissimo, facendo salti mortali anche per garantire la sostenibilità economica di tutta l'operazione. Ora procederemo in questo modo: per la prossima settimana saranno riconvocati i sette medici che hanno dato la propria disponibilità, con i quali si cercherà nuovamente un accordo affinchè accettino la stessa destinazione, così da coprire almeno due postazioni, con il supporto di altro personale strutturato del 118, da retribuire con lo straordinario. Contemporaneamente sarà emanato un nuovo bando per reclutare altro personale, in attesa che in primavera ci sia la possibilità di attivare la mobilità extraregionale per assumere a tempo indeterminato dopo la pubblicazione delle cosiddette zone carenti di assistenza primaria e continuità assistenziale", un passaggio fondamentale senza il quale non possiamo utilizzare gli strumenti a disposizione per la stabilizzazione del personale" .

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