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Lavori pubblici. Di Giuseppantonio lamenta strade rattoppate e chiede soluzioni

Denuncia e proposte del sindaco di Fossacesia contro le soluzioni di fortuna adottate dalle aziende appaltatrici

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Nella nostra vita ci siamo quasi tutti imbattuti in strade rattoppate alla meno peggio dopo lavori di manutenzione delle linee elettriche o della rete fognaria. Questi rattoppi sono diventati un caso dopo la denuncia del sindaco di Bari e numero uno dell’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) Antonio De Caro, che via social ha denunciato tutta la sua amarezza per queste soluzioni di fortuna adottate dalle aziende pubbliche e private appaltatrice.

Sulla stessa linea è il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, che è deciso a proporre il problema all’ordine della prossima riunione del comitato direttivo dell’Anci Abruzzo.  

“Lo sfogo del presidente De Caro è del tutto legittimo e mi trova pienamente d’accordo” afferma il sindaco di Fossacesia, che è anche vicepresidente del Consiglio Nazionale dell’ANCI.

“Nella mia città  - continua il primo cittadino - ho chiesto sempre una maggiore vigilanza perché si controlli che dopo certi di lavori come ad esempio quelli sulla rete idrica e fognaria, per la rete gas o della luce,  per la fibra ottica, si proceda a rimettere tutto nelle migliori condizioni, senza creare situazioni che rendano strade e marciapiedi pericolosi ed indecorosi.” 

“Chiederò al presidente Anci Abruzzo e sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto – aggiunge il sindaco Di Giuseppantonio - che questa situazione riguardante direttamente anche i comuni abruzzesi,  venga inserita nell’ordine del giorno della riunione del Comitato Direttivo dell’ANCI Abruzzo, convocata per il prossimo 29 gennaio, perché sia condivisa e vengano decise azioni congiunte che evitino ai nostri enti di dover dar fondo alle esigue risorse a disposizione per riqualificare zone delle nostre città dove sono stati aperti dei cantieri.”

“È nostro dovere, quindi,  - conclude Enrico Di Giuseppantonio - evitare qualunque tipo di indebitamento che, inevitabilmente, ricadrebbe su tutti i nostri cittadini.”

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