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"Adottate le cabine telefoniche e utilizzatele per funzioni sociali e defibrillatori"

Di Giuseppantonio (Anci) lancia la proposta ai sindaci abruzzesi

redazione
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Cala il sipario sulle cabine telefoniche, che vanno in pensione. Soppiantate oramai dai telefonini, la Tim sta procedendo a rimuove le postazioni pubbliche telefoniche in tutta Italia. Resteranno solo quelle che si trovano negli ospedali con almeno dieci posti letto, nelle caserme con almeno 50 occupanti, nei rifugi di montagna o nelle carceri perché svolgono ancora una funzione sociale importante. 
 
“Per molti possono essere solo dei reperti tecnologici dello scorso secolo e quindi toglierle potrebbe avere anche senso. Eppure, inviterei i sindaci della nostra regione a valutare un loro recupero per un diverso impiego – afferma Enrico Di Giuseppantonio, sindaco di Fossacesia e vice presidente del Consiglio Nazionale dell'Associazione Nazionale Comuni d'Italia (Anci) -. A Fossacesia, città di cui sono sindaco, nel febbraio 2019 abbiamo installato nella cabina telefonica dismessa in piazza del Popolo e donataci dalla Telecom Italia, un defibrillatore automatico per il soccorso delle persone colpite da arresto cardiaco. 
 
In altre località, le ex postazioni pubbliche telefoniche sono state riconvertite in fioriere, piccole biblioteche oppure sono state installate postazioni per la ricarica di bici elettriche, telefonini o altri dispositivi. 
 
Dare una seconda vita adottando una cabina e destinarla a funzioni sociali sarebbe utile per le comunità”.
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