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Protezione Civile, volontari del distaccamento di Paglieta in soccorso delle vicine Marche

Questa mattina sono partiti all'alba per Faenza

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L’alluvione che sta devastando l’Emilia Romagna e le Marche sta portando ad una grandissima mobilitazione solidale ed umana. L’Italia intera si sta stringendo intorno alle comunità colpite, con il cuore straziato di fronte alle immagini e alle notizie che giungono costantemente. Anche sui social tantissime sono le espressioni di solidarietà, vicinanza e commozione. Una mobilitazione che si sta concretizzando in raccolte fondi, ospitalità, soccorso. Tra le tante immagini girano quelle dei ragazzi e delle ragazze che da giorni, incessantemente, si stanno adoperando a spalare nel fango. Immagini che, in alcuni casi, vengono accostate a quelle di un’altra gioventù che segnò una generazione. Li chiamarono “angeli del fango”, furono i protagonisti della parte migliore e tra le più appassionate degli anni sessanta. Dopo la devastazione dell’alluvione Firenze fu il centro di una mobilitazione straordinaria che permise alla città di rialzarsi. Quasi sessant’anni dopo centinaia, forse migliaia, sono gli “angeli del fango” impegnati a soccorrere e aiutare e a spalare il fango di questi giorni. L’Italia è il Paese del volontariato, della generosità, di coloro sempre pronti ad intervenire, a donare tempo e forze ovunque ci sia bisogno. In prima linea le volontarie e i volontari della Protezione Civile. Migliaia e migliaia di persone che, lungo tutto lo Stivale, ad una minima chiamata si attivano e sono pronti a giungere sul posto. Dopo il terremoto del 6 aprile 2009 alle prime luci dell’alba, mentre quasi tutta Italia sta iniziando ad avere notizie dalla città di L’Aquila, erano già lì. È accaduto in ogni successivo terremoto e di fronte ad ogni emergenza, compresa la pandemia. Accadde dopo l’alluvione di Senigallia nei mesi scorsi e sta accadendo anche in questi giorni drammatici. 

Nel settembre scorso dall’Abruzzo partirono molti volontari e la mobilitazione per le vicine Marche fu immediata. In questi giorni la Protezione Civile Regionale si è nuovamente attivata per le comunità colpite. In queste ore la Colonna Mobile della regione Abruzzo è giunta nella zona di Cesena e Cervia per “sostenere le impegnative attività di sgombero delle masserizie e del fango nelle abitazioni devastate dalla furia delle acque” riporta una nota della Regione Abruzzo. “Minipale, idrovore, motopompe, moduli antincendio, un’autocisterna da 31.000 litri, generatori elettrici, attrezzature manuali, ma soprattutto la professionalità e la generosità dei volontari di Protezione civile abruzzesi che saranno coordinati dai funzionari dell’Agenzia regionale” i mezzi in campo, “dopo Senigallia nel settembre scorso, siamo pronti per un’altra manifestazione di competenza e solidarietà nei confronti di chi è in difficoltà – ha dichiarato Mauro Casinghini, Direttore dell’Agenzia di Protezione civile della Regione Abruzzo - Sarà un impego non breve e non semplice che coinvolgerà il nostro volontariato, sempre pronto a rispondere in ogni situazione”.   

Alle prime luci dell’alba, tra i volontari partiti per le zone colpite dall’alluvione, anche una delegazione del Distaccamento della Protezione Civile di Paglieta. Attivati dall'unità di crisi Nazionale della F.I.R.C.B e coordinati dal Presidente Regionale Graziani Luciana sono partiti per Faenza, dove resteranno 5 giorni, la coordinatrice Maria Laura Rivellino, Ylenia Di Giulio, Vincenzo Cericola e Rosella Picariello. 

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