Si è tenuto lo scorso 20 gennaio un incontro nella sede della Provincia di Chieti per discutere sulle condizioni di criticità del ponte Guastacconcio, chiuso per ordinanza dell’ing. Nicola Pasquini a causa del compromesso stato di un pilone, nel territorio di Paglieta.
Alla riunione erano presenti il presidente della provincia, Francesco Menna, il sindaco di Paglieta, Ernesto Graziani, l’ingegnere della provincia, Paola Campitelli, l’assessore ai lavori pubblici, Michele Di Florio, il tecnico del comune, Antonio Peschi, il titolare del Bar Kristal, Gaetano D’onofrio, il rappresentante della Cantina Sociale di Paglieta Remo Scatozza.
Questi ultimi sono stati coinvolti per manifestare alle autorità provinciali i gravi disagi e le perdite economiche subite dagli operatori economici della zona dopo la chiusura al traffico del viadotto.
Scatozza, dopo la rituale introduzione del presidente Menna, ha spiegato come la sospensione del collegamento veicolare stia portando una diminuzione pari al 50% del fatturato delle attività nel territorio con gravi perdite finanziarie.
Lo stesso ha consegnato un elenco di tutte le attività , un nutrito gruppo, che sono in sofferenza per la mancanza di un importante collegamento con l’altra riva del Sangro. «Inoltre – ha dichiarato Scatozza – la sua chiusura crea un notevole disagio alla viabilità ».
In seguito l’ing. Campitelli ha fornito le informazioni tecniche sullo stato attuale del ponte e sugli interventi da realizzare in futuro. Per di più la Campitelli ha messo in luce l’annoso problema rappresentato da quest’opera per la provincia, di cui erano state avanzate diverse ipotesi di demolizione. La valenza storica del manufatto ha, però, indirizzato l’Ente verso la salvaguardia dello stesso.
«Nel corso degli anni gli interventi operati – ha dichiarato l’ing Paolo Campitelli- sono stati indirizzati ad un alleggerimento della struttura mediante una riduzione di carico. A far data dal mese di agosto 2020, il ponte è sottoposto ad un costante monitoraggio a cura del laboratorio TECNOLAB che, con cadenza bimestrale, redige una reportistica inerente al suo stato.»
«Secondo gli ultimi rilevamenti, - prosegue - si è registrato un abbassamento del ponte in corrispondenza di una pila dell'ordine di 3-4 mm. A seguito degli esiti del più recente monitoraggio, l'ing. Pasquini ne ha disposto la chiusura. Grazie al D.M. n. 123/2020 è stata destinata la somma di € 116.000,00 per primi interventi urgenti da eseguirsi su una pila del ponte.»
«II progetto redatto dall'ing. Paolucci – spiega l’ingegnere - è stato appaltato all'impresa D'Amico Costruzioni. Inoltre nell'ambito del Decreto Ponti sono stati previsti € 2.200.000,00 per la messa a norma del ponte, la cui progettazione sarà affidata nei prossimi mesi.»
«Tuttavia, propedeuticamente all'avvio di qualsivoglia intervento in alveo, il Genio Civile interessato per competenza, - conclude Campitelli - deve rilasciare la pertinente autorizzazione alla movimentazione del materiale all'interno dell'alveo del fiume accumulatosi nel tempo». Qui le tempistiche dipendono dalle determinazioni del Genio Civile.
Una volta giunta l’autorizzazione, il primo passo sarà intervenire sulla pila più compromessa, lavori finanziati con i 166 mila euro, per poi operare la sistemazione definitiva del cavalcavia con interventi mirati. Gli interventi dovrebbero prendere il via entro il prossimo mese di aprile.
«Abbiamo sollecitato un avvio tempestivo dei lavori da realizzare per la sistemazione del ponte Guastacconcio» ha dichiarato il Sindaco Ernesto Graziani.
«La sua chiusura – sottolinea il primo cittadino di Paglieta - crea un disagio enorme e sta mettendo a dura prova le tante attività commerciali, provocando un danno economico non indifferente. E in questo periodo di pandemia che il lavoro è di vitale importanza per tutti, così come lo è per il settore dei commercianti già troppo penalizzato dalle restrizioni anti Covid, la situazione è ancora più grave. Un urgente ripristino del passaggio veicolare sul ponte Guastacconcio è di fondamentale importanza per tutti coloro che transitano lungo il percorso ora interdetto, costretti ad effettuare percorsi molto più lunghi e scomodi per raggiungere altri luoghi».
