È scontro a Palena tra l’ormai ex vicesindaca, Maria Antonietta Verna, e il primo cittadino, Claudio D’Emilio. La lite che si è consumata all’interno del comune tra il sindaco e quello che dovrebbe essere il suo più stretto collaboratore si è concluso con la revoca dell’incarico a quest’ultimo.
Le scorse elezioni amministrative hanno decretato la vittoria della lista di D’Emilio con un plebiscito da parte dei palenesi, circa il 93% dei voti validi, al contempo la Verna è risultata la candidata consigliere più votata delle due liste con 255 voti. Come da prassi consolidata in questi casi il ruolo di vicesindaco è stato affidato alla donna.
Nel tempo il vicesindaco ha cominciato a lamentare una scarsa trasparenza nell’amministrazione del comune e un atteggiamento poco democratico da parte del sindaco, ma non solo. La Verna lamentava l’impossibilità di accedere agli atti e di incidere sull’azione amministrativa.
“Ad un anno dalla vostra manifestazione di fiducia ho ricevuto la revoca da assessore e da vicesindaco. Tra le motivazioni il sindaco ha scritto che ho assunto un comportamento caratterizzato dal personalismo. dal mancato rispetto dei ruoli” afferma l’ex vicesindaco Maria Antonietta Verna.
“Se muoversi per il bene della collettività - aggiunge - vuol dire ‘personalismo’ allora sì, sono colpevole di questo. Se mettere al centro i palenesi cercando di far aumentare i servizi sul territorio vuol dire "svilire l'attività amministrativa", sono colpevole anche di questo. Se votare contro una proposta perché poco chiara e poco trasparente vuol dire "conclamare la contrapposizione" sono colpevole di tutto ciò.
“Ma - conclude la Verna - se bersagliare da un anno il vicesindaco impedendogli di esercitare il suo mandato privandolo addirittura della posta vuol dire ‘porre rimedio alla situazione di conflittualità e ripristinare l'armonico svolgimento dell'azione amministrativa’, allora prendo atto di questa decisione ed auguro buon lavoro al sindaco che, limitando l'azione di chi è stato eletto con 255 voti ed impedendogli di esercitare il mandato secondo le deleghe da lui stesso conferite, punta alla cosiddetta ‘buona amministrazione’ escludendo chi ha sempre messo al primo posto il bene della comunità anche sacrificando il proprio tempo ed il proprio lavoro. Ancora una volta, vi ringrazio per l'affetto e la stima che mi avete dimostrato manifestato.”
Il primo cittadino ha risposto all’accusatrice rilasciando una breve dichiarazione al quotidiano “Il Centro” dove spiega: “Nessuno ha privato Verna dell’investitura che le hanno dato i cittadini con le loro preferenze, cioè quella di consigliere comunale. Gli elettori non hanno certo scelto l’individuazione del vicesindaco o degli assessori, che così come previsto dal testo unico degli enti locali è rimessa esclusivamente al sindaco sulla base di valutazioni di opportunità politico-amministrative e dell’imprescindibile rapporto di fiducia.”
“I motivi – continua il sindaco Claudio D’Emilio - che hanno portato alla revoca sono chiari e conosciuti da Verna e si sostanziano nel venir meno dell’imprescindibile rapporto fiduciario, motivi che sono esplicitati nell’atto di revoca che il consigliere vuole artatamente travisare.”
“Continuare a sbandierare numeri e percentuali - conclude D’Emilio - evidenzia la distorsione delle regole democratiche, nonché un atteggiamento di ‘inappropriata superiorità’ nei confronti degli altri consiglieri. Mi rattrista il tentativo di voler far passare i consiglieri come una massa di incompetenti e inadeguati al ruolo, privi di senso critico e di capacità di giudizio, quando invece hanno dimostrato impegno e competenza.”
A parte dei cittadini, però, pare che le giustificazioni del sindaco non siano bastate. Domenica scorsa, 3 ottobre, in occasione di un evento organizzato dall’amministrazione comunale, molti cittadini si sono ritrovati nel cortile del comune per un flash mob spontaneo a difesa della Verna, denunciando la propria indignazione per l’accaduto e gettando in una barra di cartone le proprie schede elettorali in segno di protesta.