Partecipa a Val Sangro

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Val di Sangro. La rabbia e le speranze dei centri estetici

La rabbia e le speranze degli estetisti della Val di Sangro duramente colpiti dalle limitazioni anti-covid

Condividi su:

Le contraddizioni nelle misure adottate dal governo sono molte. A volte diventano incomprensibili per cittadini. Una categoria colpita duramente dalle limitazioni del governo Conte è certamente quella dei centri estetici.

Questi imprenditori e dipendenti sono sconcertati davanti a misure che ritengono inique e discriminatorie verso la loro categoria. Per vederci meglio e per sentire il loro parere, abbiamo contatto alcuni gestori di centri estetici della Val di Sangro.

Molti hanno voluto rispondere alle nostre domande. Non avevano parole se non mostrarci la loro irritazione e delusione verso queste decisioni il governo.

Altri, come Lorenza proprietaria di “Estetica Lorenza” A Casoli, ci hanno raccontato la loro esperienza in questi mesi. Hanno lavorato duramente e sostenuto molti costi per mettere in sicurezza i loro locali, adeguandosi alle nuove norme anti-covid19.

I centri estetici, ci dicono, già prima del covid erano strettamente sottoposti a stretti protocolli Asl.  Ora Confestetica, la maggior associazione di categoria degli estetisti, ha adottato a maggio un nuovo rigidissimo protocollo anti-covid: 39 pagine di nuove misure che tutti i centri estetici hanno dovuto adottare. Aggiornato ad ottobre.

Trattamenti solo su prenotazioni telefonica, autodichiarazione firmata dal cliente, mascherina e schermo facciale obbligatori o in alternativa barriere di plexiglas, registrazione di ingressi e uscite, registrazione di ciò che viene usato e sanificato per ogni cliente e sanificazione serale queste sono solo alcune delle misure che hanno dovuto adottare per tornare a lavorare. Ci ha raccontato Lorenza.

Oltre al danno anche la beffa di venirsi definite dal governo attività non essenziali. Hanno raccontato il nostro lavoro quotidiano come mestieri non essenziale ma non sono loro a dire cosa lo è e cosa no, ci dicono i gestori.

Ilenia, proprietaria del centro estetico “Anima e corpo” ad Altino ci dice “Stare chiusi rispettando tutte le normative anti-covid mi secca perché poi vedo altre attività aperte che non rispettano le nostre stesse norme. Mentre noi abbiamo lavorato fino a ieri come se fosse il 18 maggio.”

Ilenia non teme di perdere clienti poiché le persone nel suo locale sono tranquille e sentono al sicuro. Il problema sono affitto e bollette che vanno comunque pagati.

Il centro estetico ha un dipendente ci dice: “Ha paura di perdere il lavoro, paura di non poter riportare uno stipendio sicuro a casa anche perché non siamo delle grandi aziende. Io sto tranquilla e cerco di far star tranquilla la mia dipendente.”

C’è anche chi, come Valentina proprietaria di “Vanity centro estetico e ricostruzione unghie” esprime oltre al rammarico anche parole di speranza.

“Purtroppo tutto questo – afferma Valentina riferendosi ai protocolli adottati - a quanto pare per lo stato non è bastato... dato che comunque noi estetiste abbiamo dovuto chiudere nuovamente, mi dispiace perché a mio parere il nostro settore è il più organizzato e uno dei più sicuri Però purtroppo è stato deciso cosi e noi di conseguenza ci siamo dovute adattare.”

“Io spero – conclude la giovane imprenditrice - solo che questa situazione si risolva e che potremmo tornare alla normalità al più presto! Adesso l'importante è che tutti i contagiati dal covid19 guariscano e si riprendano. La salute viene prima di ogni cosa!”

Ci sono rabbia, paura e speranza nelle parole di queste giovani donne che come tanti ci sono riboccate le mani e hanno messo su la propria attività ma ora ci trovano ad affrontare la pandemia. Queste sono donne e uomini che con passione e fatica lavorano, meritano di essere raccontate e soprattutto sostenuti da chi di dovere.

Condividi su:

Seguici su Facebook