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Riapre San Giovanni in Venere, monumento simbolo del territorio

Lavori di restauro conclusi. L'abbazia torna accessibile a fedeli e visitatori

redazione
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Torna a impreziosire in tutta la sua bellezza l'area di San Giovanni in Venere. Dopo i lavori di restauro iniziati a marzo scorso, interrotti a causa della pandemia, e conclusi in questi giorni, l’abbazia è stata completamente riaperta ed è ora accessibile a fedeli e visitatori.

Gli interventi, eseguiti dall’impresa IES dei fratelli Mammarella, sono stati progettati e diretti dall’architetto Aldo Giorgio Pezzi per conto della Soprintendenza archeologia belle Arti e Paesaggio di Chieti-Pescara, organo tecnico del Fondo edifici di culto (Fec) in seno al Ministero dell’Interno, proprietario della chiesa, hanno interessato principalmente la facciata dell’edificio e le prime due campate dell’aula. L’importo complessivo dei lavori, dai primi 20mila stanziati, è stato di 134.000 mila euro, a causa dell’estensione del progetto di restauro rispetto alle opere iniziali una volta constato che le infiltrazioni di acqua piovana dal tetto avevano generato una situazione più critica dello stato di conservazione dell’antica fabbrica.

Le principali preoccupazioni riguardavano la facciata del Portale della Luna e le pareti laterali del versante nord dell’abbazia.

All’evento di riapertura, presenti Enrico Di Giuseppantonio, sindaco di Fossacesia, Mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, Padre Marcello Palotta, Superiore dei Passionisti di S.Giovanni in Venere, Armando Forgione, Prefetto di Chieti, Mariastella Margozzi, direttore regionale Musei D’Abruzzo, Rosaria Mencarelli, soprintendente ABAP Chieti-Pescara. Per l’Amministrazione comunale di Fossacesia presenti gli assessori Maura Sgrignuoli, Giovanni Finoro, Danilo Petragnani e il consigliere Umberto Petrosemolo.

“Come Amministrazione comunale siamo soddisfatti per vari motivi – ha dichiarato il sindaco Di Giuseppantonio, che ha ricordato Pasquale Ranieri, dirigente del settore contabilità e gestione finanziaria della Prefettura di Chieti,recentemente scomparso, impegnato anche lui per San Giovanni in Venere -. In primo luogo perché questo monumento diventa finalmente rivisitabile da parte della nostra comunità, dei fedeli e dei tantissimi turisti. Questo è un monumento che appartiene a tutti e sono contento perché il nostro impegno verso Prefettura, Soprintendenza e il Ministero è stato ripagato. E’ una sinergia che ci dà fiducia per il futuro perché dovremo completare l’area del belvedere, sistemare i marciapiedi lungo viale San Giovanni in Venere, portare a compimento il nuovo impianto di illuminazione interna, sistemare i locali sotto il Portale della Luna da destinare a museo e risolvere i problemi che ancora permangono perché l’accesso in chiesa sia consentito alle persone diversamente abili”.

Mons. Forte, nel suo intervento, ha toccato gli aspetti simbolci di San Giovanni in Venere “che ha un grande valore perché qui si sono incontrati il mondo greco-romano e la tradizione ebraico-cristiana. Lo si può leggere dall’architettura che caratterizza ​l’abbazia”. Il prefetto di Chieti, Armando Forgione, ha ribadito l'impegno della Prefettura per tutelare e valorizzare il cenobio benedettino. "Questo è un monumento - ha detto il Prefetto - che appartiene al patrimonio artistico italiano di inestimabile valore".

Il restauro portato a termine non sarà fine a se stesso. Lo hanno ribadito Mariastella Margozzi, Direttore regionale Musei d’Abruzzo, Rosaria Mencarelli Soprintendente ABAP Chieti-Pescara e l’Arch. Pezzi, che hanno affermato come San Giovanni in Venere, tra i primi ad essere nell’elenco dei monumenti più importanti d’Italia già prima del ‘900 dello scorso secolo, debba entrare a far parte di una rete di luoghi tra i più belli d’Abruzzo da promuovere a livello internazionale.

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