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Ansia e preoccupazione non mancano, "ma dobbiamo lavorare"

Riapertura della Sevel dopo 40 giorni di stop forzato. Tra trasporti e interno fabbrica diversi i protocolli di sicurezza

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"C'è ansia e paura, inutile negarlo.

Masse di lavoratori che entrano e escono, si incontrano, assembramenti, gente che timbra, si cambia negli spogliatoi. Sforzi per mettere in sicurezza i lavoratori sono stati fatti, specie nei trasporti: l'azienda regionale ha raddoppiato le corse, in fabbrica ci sono i distanziamenti, ma siamo preoccupati".

Attilio è tra i tanti operai che ieri, nel pomeriggio, hanno ripreso il lavoro alla Sevel Fca in Val di Sangro, "azienda alla quale dobbiamo tanto e che, se è grande, lo deve anche alla dedizione dei lavoratori", dice, non nascondendo che, con la voglia di tornare al lavoro dopo 40 giorni di stop forzato, c'è comunque preoccupazione.

"Saliamo sui bus sanificati con posti alternati, mascherine e guanti - spiega Attilio che vive a 50 km dall'impianto Fca - quando il primo bus sarà pieno entrerà in funzione quello dietro, partito vuoto, consapevoli che il lavoro serve a garantire la vita delle famiglie, ma questo si somma alle già difficili condizioni di vita in fabbrica e fuori".

Fonte Ansa Abruzzo

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