È iniziato in questo modo il Sei Nazioni dell'Italia. Gli azzurri si sono infatti arresi alla Scozia e al Galles. Nel primo match, terminato sul 33-20, gli uomini di O’Shea si sono svegliati troppo tardi. Le tre mete, realizzate da Palazzani, Padovani a Esposito, sono servite soltanto per rendere soltanto più leggero e accettabile il risultato. La partita non è però mai stata in discussione e in bilico, con gli scozzesi che hanno dominato in lungo e in largo per ben 70'. La superiorità è stata fin troppo netta ed evidente, con una squadra che si candida a essere la mina vagante del torneo e a potersi levare soddisfazioni forse anche un po' insperate e inattese, nonostante la sconfitta contro l'Irlanda nel secondo turno.
La musica per l'Italrugby non è affatto cambiata contro il Galles, come testimoniato dal 26-15 e dalla 19esima sconfitta consecutiva, che ha scatenato l’ennesima crociata della stampa britannica per escludere l’Italia dal Sei Nazioni. La spinta e la passione dell'Olimpico hanno portato senza alcun dubbio a dare qualcosa in più a livello di determinazione e carattere, ma non è stato sufficiente. I Dragoni sono apparsi davvero troppo forti sotto tutti gli aspetti e i punti di vista, nonostante le numerose assenze e defezioni. Ben 10 i giovani schierati dai britannici. Questi però hanno messo in mostra un talento e un'abnegazione di altissimo livello. L'Italia ha provato a opporre resistenza, ma la sensazione è che si sfidassero due mondi totalmente all'opposto. Troppi gli errori e le incertezze, soprattutto in fase difensiva, che sono andati ad associarsi all'inconsistenza in quella offensiva. Ed è stato questo a rendere il punteggio un'autentica montagna da scalare fin dalle prime battute e dai primi minuti. E quando mancano i mezzi tecnici ribaltare queste sfide è un qualcosa di impossibile. Anzi, si può tranquillamente dire che probabilmente il risultato non è stato nemmeno troppo pesante.
Rassegnazione e realismo. Sembra essere questo lo stato d'animo che accompagna il Sei Nazioni degli uomini di O'Shea. Gli azzurri sono arrivati alla 20esima partecipazione e forse era lecito aspettarsi qualcosa in più dal punto di vista delle prestazioni e del rendimento. La vittoria ormai sembra essere un'autentica chimera e un vero e proprio miracolo. Il prossimo ostacolo si chiama Irlanda, una squadra considerata dai bookmakers come la favorita numero due per la vittoria finale. Davanti a tutti sembra esserci l'Inghilterra. Gli inglesi nei primi turni hanno superato proprio l'Irlanda e la Francia, surclassata 44-8, e appaiono davvero essere in grande spolvero. L'Italia? La quota di 2001,00 vale più di ogni risposta. L'orgoglio e il grande pubblico potrebbero essere le uniche cose a cui appigliarsi per salvare la faccia. Il resto è una storia che si ripete da fin troppo anni. Sognare ormai è davvero difficile.