Pari e rammarico

Del Peschio spaventa l'Atessa, Sciarrino preserva l'imbatibilità interna

Bobo Ianni
23/01/2018
Sport
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ATESSA M.T. ORTONA 1-1

A distanza di un mese dall’ultimo impegno casalingo, l’Atessa torna a giocare nel suo impianto per la gara valevole la seconda giornata di ritorno e, l’ospite odierno, è uno di quelli da temere e rispettare, poiché, al Fontecicero, arriva il lanciato Virtus Ortona, reduce da 9 vittorie consecutive, tra campionato e coppa, terzo in classifica e distante solo 4 lunghezze dai rossoblù. Mister Farina ritrova tutti gli effettivi a disposizione, varando il consueto 4-3-3 con Cericola tra i pali; Spinelli, capitan Mainella, Vitullo e Zinni nel pacchetto arretrato; Manzone, Caruso e il confermato Di Laudo in mediana, e il trio d’attacco appannaggio di Sciarrino, Del Roio e Barry.

La posta in palio è di vitale importanza per entrambi le compagini in chiave play off e, di conseguenza, i ritmi sono subito vertiginosi.

Il primo squillo è di marca ospite, al 4’, con la sventola da fuori di Ranalli che fischia vicino al sette ma si spegne sul fondo.

La risposta dei padroni di casa un minuto più tardi con Barry, ben imbeccato da Caruso, che penetra in area e calcia a botta sicura da pochi passi trovando la deviazione decisiva con il corpo dell’estremo ospite Nardone, il quale riesce a toccare la sfera e ad indirizzarla oltre la traversa, anche se l’arbitro non vede e non concede il corner.

Al 9’ è più facile il lavoro di Nardone, chiamato alla presa bassa in tuffo da Sciarrino, il quale riesce a calciare dal limite dopo aver ricevuto il suggerimento in verticale di Manzone; conclusione rasoterra e il numero 1 gialloverde risponde presente.

Le due formazioni continuano ad animare l’avvio di match alternandosi nelle occasioni ma, mentre i locali non trovano lo spiraglio giusto, gli ospiti passano in vantaggio al minuto 13: angolo di Di Meco a rientrare e palla che arriva sui piedi del sempreverde Del Peschio; il bomber gialloverde controlla, evita Di Laudo con un tocco pregiato e rovescia da pochi metri gonfiando la rete, anche perché Cericola è messo fuori causa dalla sfortunata e decisiva deviazione di Zinni. Gol numero 19 per la punta classe 1984, un fuoriclasse della categoria.

L’Atessa non ci sta e prova subito a rientrare in partita, al 16’, con il tentativo dal limite del giovane Di Laudo, che sfrutta il buon lavoro sulla destra di Spinelli, dagli sviluppi di una rimessa laterale, e calcia dal limite, ma anche stavolta Nardone si fa trovare pronto e riesce a respingere la conclusione del numero 10 di casa.

Dopo il primo intenso quarto d’ora, il gioco rallenta, complice un terreno in pessime condizioni e, soprattutto, l’esperienza della Virtus, che tende a far trascorrere i minuti ritardando ogni ripresa del gioco e spezzettando la trama avversaria con falli tattici ma anche con un pressing alto costante sui portatori di palla atessani che, anche per il risultato sfavorevole, non riescono a giocare con la solita fluidità e serenità.

Del Peschio, gasato dal gol del vantaggio e autore di una prima frazione generosa, tenta il gol dell’anno con una botta dai 40 metri, comunque tenuta a bada da Cericola, che controlla la traiettoria che finisce sul fondo.

Per rivedere un tentativo locale di spessore dobbiamo aspettare il 38’, quando Manzone tenta la sorte su calcio piazzato, già decisivo nello 0-1 dell’andata; tuttavia, gli effetti non si ripetono e il pallone vola sopra i legni difesi da Nardone.

Prima del rientro negli spogliatoi, al 43’, la truppa di mister Segalotti va vicinissima al raddoppio in due occasioni ravvicinate: corner calciato da Di Meco a centro area e incornata dell’avanzato Luciani che esalta i riflessi di Cericola, abile a togliere il pallone da sotto la traversa e concedere solamente l’angolo; dal nuovo tiro dalla bandierina, Di Meco pesca a centro area capitan Giammarino, che svetta più in alto di tutti; parabola diretta nell’incrocio ma Cericola è miracoloso, riuscendo a sfiorare il pallone con la mano di richiamo ed evitare il raddoppio con l’aiuto della traversa, strappando gli applausi di tutto il comunale, che può tirare un sospiro di sollievo e tornare a sperare.

La ripresa cambia nettamente spartito, con i rossoblù decisamente più in palla sia a livello di gioco, sia, e soprattutto, a livello fisico, mentre i gialloverdi arretrano sensibilmente il baricentro e non riescono a ripetere il buon lavoro di pressing attuato nella prima parte di gara, per un fisiologico calo di energie. Ad onor del vero, le emozioni saranno poche, ma fondamentali per la storia della gara.

Nulla di rilevante, infatti, nei primi minuti, se non l’avvicendamento tecnico tra uno spento Del Roio e Di Francesco, che porta nuovo brio nell’attacco atessano.

A suonare la carica è Barry che, al 63’, approfitta di un errore nel controllo di Perico e penetra in area, calciando a lato con il sinistro. È il preludio al gol del pareggio dei draghi, che arriva al minuto 67: Caruso raccoglie un pallone vacante sulla trequarti, alza la testa e sforna un’apertura deliziosa sulla sinistra per Di Francesco; l’esterno riceve dal lato corto dell’area di rigore e lascia partire un bel cross rasoterra che Barry vela, favorendo l’accorrente Carmelo Sciarrino che, di rabbia, scaraventa il pallone sotto l’incrocio dei pali e fa esplodere il numeroso pubblico presente; botta terrificante e Nardone può solo raccogliere la sfera nel sacco. Dodicesimo sigillo in campionato per la punta rossoblù, ora miglior marcatore stagionale della compagine atessana.

Da qui alla fine è la Mario Tano a mettere alle corde una Virtus Ortona stremata ma che non cede e riesce ad arginare le bocche da fuoco avversarie, cresciute numericamente per l’inserimento di Ermanno Russi, che rileva Di Laudo e si piazza a ridosso del tridente, alla ricerca del gol che completi la rimonta.

In effetti, nel finale è l’Atessa ad avere la possibilità di portarsi a casa il bottino pieno e dare una sterzata importante al campionato, sfiorando il gol partita per due occasioni: in entrambi i casi, c’è lo zampino di Zinni, laterale difensivo tra i più in forma per i rossoblù; al 79’ Spinelli ha campo aperto dopo gli sviluppi di una mischia in area e innesca il motorino Zinni sulla sinistra che, però, non ha la lucidità giusta per battere a rete dopo un allungo di 80 metri di campo, calciando debolmente sul primo palo; ma l’occasione d’oro arriva proprio allo scoccare del 90’ sulla testa di Ermanno Russi, servito in maniera perfetta dall’ottimo cross tagliato di Zinni; l’attaccante locale sbuca a pochi passi da Nardone, eludendo le marcature, ma sciupa clamorosamente, in tuffo di testa, alzando il pallone sopra la traversa e lasciando i suoi con l’amaro in bocca per un pareggio che, nonostante un primo tempo sottotono, resta stretto per gli sforzi prodotti nella ripresa e nel forcing finale, meritando più fortuna. Onore della armi anche all’Ortona, ovviamente, che arresta la sua striscia dopo 9 vittorie consecutive e rimane a debita distanza. Nel prossimo turno, delicatissima trasferta per i rossoblù, impegnati in terra aragonese, nell’ostico campo del San Tommaso di Vasto Marina, dove ci sono i biancorossi di mister Ascatigno ad attenderli.

 

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