Un protocollo d'intesa, tra Asl, Prefettura e Forze dell'Ordine, per contrastare l'uso di sostanze proibite

Tra le novità più importanti, il prelievo coattivo e la conservazione dei campioni biologici per esami di secondo livello

Francesca Torriero
28/12/2016
Attualità
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VAL DI SANGRO -  Un nuovo documento,  frutto di un protocollo d'intesa tra Asl, Prefettura e Procura della Repubblica, è nato per combattere l'uso di sostanze proibite o l'abuso di quelle legali, anche in seguito all'introduzione del reato di omicidio stradale e lesioni personali stradali: infatti la Asl di Lanciano Vasto Chieti ha integrato la procedura interna sulla cosiddetta "catena di custodia" dei campioni biologici sottoposti ad analisi per l'accertamento sull'eventuale uso di sostanze stupefacenti, psicotrope o alcoliche da parte di persone coinvolte in incidenti stradali sul lavoro o di altra natura.

L'iniziativa, il cui primo incontro risale allo scorso 8 agosto, è stata presentata il 23 dicembre dalla Asl, su proposta della Polizia Stradale, al Prefetto di Chieti Antonio Corona, che ha risposto positivamente, ritenendolo un valido strumento di contrasto ai reati stradali in particolare.

Tra le novità più rilevanti, c'è sicuramente quella che prevede la nomina di un personale sanitario, infermiere o medico, come ausiliare di Polizia Giudiziaria, che permetta il prelievo coattivo, nel caso in cui l'esaminando neghi il consenso all'accertamento clinico tossicologico.

Altra novità è quella sulle nuove modalità di conservazione dei campioni biologici per eventuali esami di "secondo livello" a conferma dei primi risultati.

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