Sindaci chiedono incontro al direttore generale Asl per risolvere problemi della neuropsichiatria infantile

Associazioni di cittadini e famiglie chiedono ascolto e confronto per affrontare le criticità della neuropsichiatria infantile nelle strutture sanitarie della provincia

Armando Travaglini
09/03/2023
Attualità
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Appello al direttore generale della Asl Lanciano – Vasto – Chieti, Thomas Schael, affinché dia seguito a quanto concordato e riceva le associazioni  di cittadini e famiglie per risolvere i problemi vissuti nell’ambito della neuropsichiatria infantile. 

Lo firmano attraverso una missiva indirizzata proprio al direttore Schael e al direttore sanitario, Angelo Muraglia, i sindaci dei comuni di Atessa e Chieti, Giulio Borrelli e Diego Ferrara, dove sono presenti due importanti ospedali della nostra provincia.

“L’incontro sarebbe un atto di apertura e ascolto doveroso, perché si tratta di associazioni che ogni giorno vivono non solo il disagio della condizione di famiglia che ha bambini interessati da diverse patologie, ma anche quella di utenti che si confrontano con problemi e criticità che si possono risolvere con il confronto” scrivono i sindaci Ferrara, presidente del Comitato ristretto dei sindaci Asl e Giulio Borrelli, membro del Comitato. 

Una difficile e complessa situazione inerente alle strutture sanitarie, che si occupano di questo particolare e delicato ambito della neuropsichiatria, era emersa circa un mese fa dopo l’interessamento del presidente della Provincia e sindaco di Vasto, Francesco Menna. 

“Questa Asl sta investendo nella cura delle patologie legate al neuro-sviluppo ed è bene che questa scelta venga portata avanti  - proseguono i due primi cittadini - nella massima condivisione con i territori e con il mondo dell’associazionismo, promuovendo ascolto e confronto.” 

“Per questo abbiamo voluto – concludono Ferrara e Borrelli - esortare entrambi ad agevolare l’incontro richiesto, anche per evitare che la mancanza di un confronto dia adito a una distanza che i pazienti non meritano e che non si addice a una sanità davvero vicina ai territori e ai problemi sentiti dall’utenza”. 

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