Ucraina. L'Abruzzo si prepara ad accogliere nuovi arrivi: subito tesserino sanitario e vaccinazione anticovid

L'Abruzzo si prepara per i nuovi arrivi di profughi provenienti dalle zone di guerra predisponendo due punti di riferimento per l'assistenza sanitaria

Armando Travaglini
07/03/2022
Attualità
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L’Abruzzo, dopo i primi atti di solidarietà verso la popolazione ucraina a partire dalle tantissime raccolte di beni di pima necessità e farmaci iniziate nei giorni scorsi, si prepara ad accogliere le prime ondate di rifugiati provenienti dai territori martoriati dalla guerra.

Domani, martedì 8 marzo, presso la sede della Protezione civile regionale si terrà una riunione sull’emergenza Ucraina che sarà presieduta dal Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

All’incontro parteciperanno anche il direttore della Protezione civile abruzzese, Mauro Casinghini, i quattro prefetti abruzzesi, i manager delle Asl, tra cui ovviamente il direttore della Asl2 Thomas Schael, e il Presidente dell’ANCI Abruzzo ossia il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto.

Nel frattempo la Asl Lanciano-Vasto-Chieti ha fatto sapere di aver già predisposto un percorso di accoglienza e registrazione per i cittadini ucraini in arrivo dalle zone di guerra.

I punti di riferimento per l’assistenza sanitaria dei profughi, provenienti dall’Ucraina, saranno gli hub vaccinali di Chieti e Lanciano - istituiti al Pala Colle dell’Ara ed al Pala Masciangelo -, dove già da oggi è previsto il rilasciato di un tesserino sanitario provvisorio, che li consentirà di avere accesso alle prestazioni offerte dal servizio sanitario nazionale ivi compreso la vaccinazione contro il covid-19.

La somministrazione del vaccino sarà eseguita al momento, mentre per tutti gli altri vaccini obbligatori nel nostro paese saranno inoculata in seguito presso gli ambulatori delle Asl.

“Abbiamo messo in campo questa organizzazione, condivisa con il Prefetto e con i Sindaci di Chieti e Lanciano che risulta funzionale al flusso di profughi che potrebbero arrivare a breve nel nostro territorio” ha affermato il direttore Schael.

“Le informazioni – conclude Schael - di cui disponiamo sono limitate, e al momento non sono previsti arrivi in massa, ma siamo pronti a rimodulare la nostra organizzazione per l'assistenza sanitaria qualora le presenze dovessero essere più numerose ".

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