Ristorante Braceria "La Torretta": carni d'eccellenza ma non solo

La scoperta delle eccellenze del nostro territorio continua con la scoperta dell'attività gestita da Gabio e Debora Ranieri

Armando Travaglini
15/02/2022
Informazione Aziendale
Condividi su:

Quest’oggi, continuando il nostro viaggio fra le eccellenze del Sangro-Aventino, vi portiamo a scoprire il “Ristorante Braceria La Torretta” situato nell’omonima contrada di Casoli in provincia di Chieti.

Nel nostro viaggio ci accompagneranno i due proprietari Gabio e Debora Ranieri, che hanno ereditato la gestione del ristorante dal padre Carmine e alla madre Giuseppina portando il loro locale verso nuovi orizzonti grazie alla loro passione e voglia di fare.

La storia del ristorante ha inizio nel lontano 1980, precisamente l’ultimo sabato di febbraio, quando i due genitori, pur provenendo entrambi da settori molto diversi da quello della ristorazione, avviano la propria attività, con il nome di “Taverna sul Lago”, grazie al supporto della madre di lei e di una zia abili nella preparazione di pietanze e piccoli banchetti in casa.

Il lago Sant’Angelo, all’epoca, è meta di pescatori provenienti in massa da tutta la regione Abruzzo a caccia di trote, carpe e persici reali. Molti di questi, alla vigilia dell’apertura della pesca, si accampanavano sulle rive del bacino per accaparrarsi il posto migliore.

Inoltre il lago era già una destinazione preferita di turismo con famiglie, provenienti da tutta la regione, che arrivavano qui per trascorrere una serena giornata di relax sulle sponde dello specchio d’acqua.

Ebbe, così, inizio la quarantennale storia di questa piccola attività di successo. Una storia di cui fanno parte i piccoli Gabio e Debora che, come di solito succede in queste situazioni, crescono fra i tavoli del ristorante, iniziando a coltivale la loro passione per questo mestiere.

L’attività cambia volto nel 2000 quando fratello e sorella, diplomatisi entrambi nell’Istituto alberghiero di Villa Santa Maria, assumendone la gestione inaugurano l’attuale struttura con nuovi spazi utili “per poter svolgere l’attività di ristorazione – ci racconta Gabio - in maniera sempre più professionale e di migliorare le proposte dei nostri menù sempre rimando attaccati alla tradizione culinaria del territorio che i nostri nonni e mamma ci hanno tramandati ed insegnati.”

Un’ulteriore passo verso l’innovazione e nuove prospettive avviene nel 2007 con il recupero di uno spazio, già esistente ed occupato da campi da bocce. Riqualificando quei locali viene aperta la sala braceria, “che viene aperta a cena dando maggior rilievo al modo della carne –  spiega ancora Gabio -  a cui mi sono appassionato in maniera particolare, proponendo dagli arrosti più classici a svariati tagli di carne dalle tagliate alle fiorentine di diverse razze bovine, sempre stando attento alla scelta delle materie prime e della carne che deve essere di eccellente qualità.”

La scelta di Gabio sulle carni da proporre, nei primi anni, ricadono sulle tipologie più classiche delle carni d’eccellenza provenienti da vari angoli del mondo, ma non per molto.

L’esperienza e un proprio credo personale portano lo specialista della carne a fare una scelta diversa. “ho iniziato sempre più a scegliere carni esclusivamente Italiane di alta qualità – ci dice - perché secondo me abbiamo in Italia prodotti, e soprattutto carni d’eccellenza, che non hanno nulla da invidiare alle più blasonate carni estere, anche se sono prodotte in quantità minori e spesso bisogna ricercale direttamente negli allevamenti, oltre che a lavorarle in maniera ottimale con un lavoro di meticolosa frollatura.”

La sua conoscenza delle materie prime diventa davvero evidente quando ci spiega più approfonditamente l’offerta di carni del proprio menù, che definisce “abbastanza variegata anche se molto variabile, proprio per la scelta di offrire maggior qualità possibile. Infatti spesso alcune tipologie di carni maggiormente quelle più particolari come il Wagyu allevato Italia non sono sempre disponibili.”

“Debbo però precisare – ci tiene a dire Gabio - che secondo la mia esperienza, e questo consiglio lo espongo spesso anche ai miei clienti, il top di qualità di una carne lo si valuta anche in base ai gusti ed al grado di cottura che si preferisce, poiché una carne è eccezionale e rimane tale con la cottura esatta per quel determinato taglio e quella determinata razza.”

“Noi offriamo – continua il titolare della braceria -  le carni che fanno parte del consorzio delle 5R, cioè un gruppo di allevatori che certificano l’allevamento in purezza delle 5 razze di carne di pregio Italiane che sono Chianina Marchigiana Romagnola Podolica e Maremmana, ed in particolar modo essendo noi in centro Italia la mia scelta ricade sulla Chianina che si alleva in regione confinante Umbria e Lazio e sulla Marchigiana più precisamente chiamata Vitellone Bianco dell’appennino Centrale nel cui territorio di allevamento ricade anche l’Abruzzo.”

Sono presenti nel menù anche carni locali provenienti dalle fattorie della nostra regione o, come capita molto spesso, anche della provincia di Chieti.

Oltre alle carni bovine, il cliente de La Torretta può scegliere “l’agnello allevato ancora sul territorio della Majella, pollame, maiale ed in particolar modo negli ultimi 2 anni dando spazio e proponendo sempre di più i tagli di Maialino Nero Abruzzese allevato all’aperto provenienti da piccoli allevamenti bradi nati da qualche anno presso Guardiagrele e Lama dei Peligni.”

Il menù del ristorante, però, non si ferma solo alla carne. È una prelibata selezione dei piatti più tipici della tradizione del nostro territorio con un tocco di innovazione nella presentazione.

“Sicuramente tra i primi piatti di pasta fatta in casa – ci illustra, questa volta Debora -   bisogna nominare le sagne a pezze, che nel territorio compreso tra Casoli - Gessopalena - Lama dei Peligni - Civitella Messer Raimondo e Fara San Martino sono formati da quadrati di sfoglia ben più grandi dei classici tacconi Abruzzesi e conditi al pomodoro e Basilico o con un ragù di anatra, le sagnette di Farro con i Ceci fatte con la farina di farro integrale coltivata sulla piana di Caprafico, le pizze e foje che prepariamo in inverno con le verdure di campo spontanee e la (pizz di grandinie) pizza di mais, a tanti altri piatti seguendo quello che le stagioni ci offrono di fresco.”

Nel 2019 i due proprietari, in occasione del 40° anni anniversario di apertura dell’attività, decidono di un cambio di nome del proprio ristorante, facendo propria la consuetudine, ormai divenuta popolare fra i locali e non solo, di riferirsi a questo locale con il nome di “la torretta” con specifico richiamo al luogo in cui è situato. Così “La Taverna sul Lago” diventa “Ristorante Braceria La Torretta”.

 Gabio, prima di salutarci, ci rileva il motivo per cui continua da anni ad operare sul territorio nonostante le molte difficoltà: “Negli anni credo sempre più nel territorio e nel nostro territorio, anche se più difficile lavorarci rispetto a posti turistici dove si avrebbero molte più opportunità di sviluppo economico, ma sono convinto che ogni luogo da delle opportunità bisogna solo ricercale e saperle valorizzare, questo principio è e sta divenendo sempre più un punto focale e di riferimento della nostra ristorazione.”

Insomma noi non abbiamo molto da aggiungere a quello già detto, se non invitarvi a conoscere questa piccola realtà del nostro territorio, che grazie alla passione di fratello e sorella, si candida ad essere un punto d’eccellenza del Sangro-Aventino.

 

 

Leggi altre notizie su Val Sangro
Condividi su: