C’è preoccupazione nella Fiom-Cigl dopo l’ultimo fermo della produzione deciso da Stellantis nello stabilimento Sevel di Atessa.
La produzione si è fermata per tutto il giorno di ieri a causa della mancanza di motori per il Ducato, che non sono arrivati dalla Francia, per poi riprendere la produzione solamente alle 5,45 di questa mattina.
La preoccupazione delle rappresentanze sindacale Fiom nella fabbrica sono tutte indirizzate alla cabina di comando del gruppo ora a maggioranza PSA.
“Continuiamo a ribadire - sostengono dalla Fiom-Cigl di Chieti - che non possono essere problemi legati esclusivamente alla mancanza di componenti o alla situazione dei contagi. Secondo noi siamo in presenza di una strategia di Stellantis atta a mettere in difficoltà gli stabilimenti italiani.”
“Se il mix produttivo di Sevel vede ormai da mesi un’alta produzione di furgoni a marchio PSA, relegando il Ducato a percentuali bassissime, come è possibile avere problemi di approvvigionamento motori? È cattiva programmazione o una strategia di Stellantis di dare priorità alle forniture verso altri stabilimenti?” si chiedono in Fiom.
I sindacalisti della Fiom continuano domandandosi come sia “possibile programmare sabati in straordinario e dopo qualche ora comunicare fermi produttivi. O siamo in presenza di incapacità organizzative, o di una chiara strategia che tende a mettere in difficoltà e in secondo piano gli stabilimenti italiani, compreso Sevel.”.
“È ormai evidente – sottolinea i metallurgici della Cigl - che la linea di comando sta cambiando. Sempre più responsabili graditi a PSA prendono le redini degli stabilimenti italiani e in questo contesto non è accettabile il disorientamento che stanno subendo le Lavoratrici e i Lavoratori. Da mesi, come FIOM, stiamo denunciando che rischiamo di essere in presenza di una sostituzione di prodotto e che nel futuro prossimo queste azioni potranno influenzare il mercato a scapito del Ducato.”
“Sappiamo che in Polonia a partire da aprile si avvierà la produzione di furgoni in prevalenza marchio PSA. Anche in Italia, da mesi si producono furgoni a marchio PSA. Sarà una coincidenza, - continuano le rappresentanze Fiom - ma non possiamo continuare a credere che tutto ciò sia la conseguenza esclusiva della difficoltà di reperire una centralina necessaria per produrre il Ducato.”
Tutto questo, secondo la federazione degli impiegati e operai metallurgici della Cigl, porterebbe ad un'unica evidenza: “Oggi, come è evidente, siamo in presenza di un’azienda che naviga a vista, che non è in condizioni di programmare la propria attività, che propone contratti di assunzione di 4 settimane trovando difficoltà a reperire le disponibilità nel nostro territorio e che si sta accingendo a far ricorso a trasfertisti e a somministrati di altre regioni.”
La situazione ha un riverbero su tutto l’indotto dello stabilimento più famoso della Val di Sangro, che “è costretto ad inseguire un’azienda che naviga a vista, con la conseguenza di avere delle ripercussioni organizzative e occupazionali senza averne colpa.”
Il sindacato prosegue, poi, puntando il dito contro il governo che “non sta dando la giusta importanza al settore automotive. La Regione Abruzzo è più intenta a dire che non è opportuno parlare di crisi cercando di non affrontare la discussione come dovrebbe essere affrontata, cioè senza subire il fascino delle rassicurazioni imprenditoriali.”
“Come FIOM, - spiegano le RSA Fiom Cigl - riteniamo sia necessario aprire un serio confronto tra le istituzioni, le parti sociali e Stellantis. Un confronto che apra la discussione sulle reali prospettive di investimento da parte di Stellantis e che veda la Regione Abruzzo attivare accordi di programma che aiutino le imprese di fornitura come sta accadendo nella Regione Lazio. Ora sono necessarie azioni unitarie a difesa del nostro territorio per chiedere investimenti, stabilizzazioni e assunzioni.”
“Continuando a sollecitare percorsi unitari, - conclude Fiom - metteremo in campo azioni per ridare dignità alle Lavoratrici e ai Lavoratori che hanno contribuito in modo determinate all’economia della nostra regione. Convocheremo le assemblee e insieme alle Lavoratrici e ai Lavoratori SEVEL decideremo i percorsi per contrastare un’organizzazione caotica e per garantire le prospettive future.”