Grande derivazione Sant'Angelo. I sindaci in pressing sulla regione affinché ascolti le loro proposte

I sindaci dell'Associazione dei comuni portatori d'interesse nella grande derivazione scendono in piazza per informare e sensibilizzare istituzioni e cittadini sullo stato dell'opera e della concessione

Armando Travaglini
06/12/2021
Attualità
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Sono tornati a manifestazione i sindaci dei 16 comuni dell’Associazione Sangro/Aventino portatori d’interessi nella grande derivazione per uso idroelettrico Sant’Angelo.

I sindaci si sono ritrovati, sabato 4 dicembre, in Piazza Roma a Selva di Altino per un sit-in informativo sulla situazione dell’infrastruttura che comprende la centrale idroelettrica di Altino, i laghi di Bomba e di Casoli.

Gli amministratori sono scesi in piazza per informare e sensibilizzare istituzioni e cittadini sullo stato della concessione e dell’infrastruttura, sull’importanza futura dell’impianto di produzione di energia idroelettrica, sullo stato delle opere di svaso, sfangamento e sghiaiamento del lago di Bomba e sulle iniziative dell’associazione.

Per la grande derivazione è un momento di transizione molto importante, dato che la concessione per la sua gestione, affidata ad Acea Produzione S.p.a., è scaduta già da 8 anni, quindi dovrà essere bandita una nuova gara per il suo affidamento.

La preoccupazione dei comuni sono molteplici, ad iniziare dalla mancata esecuzione dei lavori di drenaggio da parte di Acea negli ultimi 60 anni, opere obbligatorie per l’ente concessionario ma mai eseguite, la grande crisi idrica, che colpisce ogni anno alcune zone della Val Di Sangro, e la gestione energetica, turistica ed ecosostenibile dell’opera.

Tredici comuni hanno presentato un progetto di legge, che propone alcune modifiche al disegno di legge presentato dalla Giunta regionale, e richiesto un’audizione alla II commissione permanente “Territorio, ambiente e Infrastrutture” ma sono rimasti inascoltati. La discussione delle proposte era in calendario per lo scorso 2 dicembre però non sono state però portate in aula.

Ora bisognerà muoversi con relativa celerità per l’emanazione della nuova legge e la pubblicazione del bando, poiché il DDL Concorrenza prevede che tali procedure per l’assegnazione siano avviate entro e non oltre il 31 dicembre 2022.

Se ciò non avvenisse entro il 2023, le competenze passeranno al ministero delle infrastrutture e, qualora i lavori di drenaggio non venissero effettuati, verrà posto a carico del concessionario subentrante un congruo indennizzo.

Gli amministratori dei comuni dell’Associazione, scesi in piazza ancora una volta per rimarcare la propria posizione, chiedono la possibilità di gestire al meglio il patrimonio presente sul proprio territorio.

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