Il sindaco di Paglieta, Ernesto Graziani, in rappresentanza di 52 sindaci della Val di Sangro, dell’Aventino, del Frentano e dell’Ortonese, allarmati dalla situazione in cui versa la Sevel, ha consegnato al ministro del Lavoro, Andrea Orlando,in visita a Lanciano una lettera in cui si sollecita un intervento l’11 Ottobre prossimo insieme al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.
I timori dei sindaci, oltre che sulla cosiddetta crisi degli componenti elettronici, si basano sull’apertura di uno stabilimento del gruppo Stellantis nella città polacca di Gliwice, dove si produrranno mezzi commerciali di maggior grandezza, rispetto a quelli fabbricati in Sevel, con macchinari in grado, però, di produrne anche di più piccoli. Ciò che non può accadere viceversa nello stabilimento atessano.
«Ci auguriamo che la lista dei cinquantadue sindaci sia ancora più vasta - dichiara il sindaco Graziani - L’incontro con Orlando è stato molto proficuo; noi cinquantadue sindaci siamo stati i promotori di una richiesta: quella di partecipare al tavolo tecnico presso il MISE, unitamente alle altre parti sociali oltre che a Stellantis, per affrontare il timore alimentato da alcune circostanze note, in Sevel.»
«Mi riferisco ai contratti di trasfertisti, circa un migliaio, che non sono stati rinnovati. – spiega il primo cittadino di Paglieta - L’azienda ha affermato che la situazione è determinata alla mancanza dei microchip; e a questa circostanza si aggiunge la realizzazione in Polonia di un’azienda che produrrà un modello del furgone Ducato, nella misura di 100 mila unità, così dice Stellantis.
Secondo le richieste del mercato, quindi 100 mila unità, se resterà questo dato, significa che proporzionalmente la produzione della Sevel andrà a ridursi di 100 mila unità.»
«I timori sono alimentati da queste situazioni - conclude Graziani - ed è fondamentale essere presenti al tavolo tecnico, che ci farà capire reali intenzioni dell’azienda, per studiare e per indurre il nostro potere legislativo, il Parlamento, la Camera e il Senato, a formulare quelle proposte che potrebbero essere in grado di evitare il rischio di una diminuzione dell’occupazione in Val di Sangro».