Bomba. Seconda edizione di Puliamo il Lago

Si è tenuta sulle rive del lago di Bomba la seconda edizione dell'iniziativa promossa da Legambiente

Armando Travaglini
26/09/2021
Attualità
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Si è tenuta la seconda edizione di “Puliamo il lago”, l’iniziativa organizzata dal Legambiente Abruzzo, sulle rive del Lago di Bomba per una giornata di mobilitazione ambientale e di riflessione sul futuro di questo splendido habitat.

Proprio il futuro del lago è stato al centro delle discussioni dei cittadini, delle associazioni e degli amministratori che hanno preso parte alla giornata. Il bacino fa parte della Grande Derivazione ad uso idroelettrico Sant’Angelo che comprende anche il lago di Casoli, la cui concessione è scaduta nel lontano Luglio del 2013.

Ora toccherà alla Regione Abruzzo, nuova concedente dopo la riforma del titolo V, tramite un nuovo bando affidare in concessione le strutture.

I due laghi aspettano da decenni lavori di dragaggio, che la legge rende obbligatori per i gestori di grandi derivazioni, mai eseguiti. Ciò ha causato l’abbassamento del livello, in modo particolare nelle stagioni estive, redendo particolarmente difficoltoso il prelievo delle acque da parte dei mezzi antincendio.

“La  gravissima  siccità  che  questa estate  ha  afflitto  i  nostri  territori  e  la  carenza  idrica  che  ha  riguardato  la  provincia  di  Chieti sono  una conseguenza  dei cambiamenti climatici  in  atto” ha dichiarato Rebecca Virtù della segreteria regionale di Legambiente

“L’attuale normativa – prosegue la Virtù - prevede  la  possibilità di  utilizzare  l’acqua  invasata  per  scopi  idroelettrici  per  fronteggiare  situazioni  di  crisi  idrica,  che  sono ormai  diventate  croniche,  in  particolare  nel  periodo  estivo.  Durante  l’estate  2021,  segnata  da drammatici  e  devastanti  incendi,  l’acqua  del  lago  è  diventata  fondamentale  anche  per  fermare  le fiamme.”

“Per  la  gestione  dell’acqua  il  criterio  deve  essere  quello  della  sostenibilità  in  modo  da tutelarne  le  molteplici  funzioni  essenziali  in  quest’area  (potabile,  irriguo  e  idroelettrico)  e  al  tempo stesso  garantire  una  buona  qualità  ambientale  del  lago  e  del  fiume  Sangro.   â€“ aggiunge Rebecca Virtù - Occorre  evitare  gli  errori del  passato  e  utilizzare  le  risorse  messe  a  disposizione  per  la  ripresa  per  contrastare  la  crisi  climatica e  affrontare  le  sue  conseguenze  sul  nostro  territorio  con  azioni  di  resilienza.”

“Il lago  è  stato  per  il  nostro  territorio  una  grande  illusione  nella  fase  di  costruzione  della  diga  ed  una catastrofe  negli  anni  successivi,  causa  di  grande  emigrazione  e  luogo  bello  e  suggestivo  che  è  entrato nei  nostri  cuori,  motivo  di  attriti  nella  gestione  ed  effimera  destinazione  turistica” afferma Massimo  Colonna,  Presidente  dell’Associazione  dei  Comuni  del  Sangro  Aventino.

“Questo  nel  passato, ma  cosa  rappresenterà  in  futuro?  - domanda il presidente - Nell’inevitabile  ed  urgentissima  riconversione  energetica  e  nella prospettiva  della  decarbonizzazione,  la  grande  derivazione  per  uso  idroelettrico,  nonostante  la concessione  scaduta,  la  gestione  egoistica  ed  il  mancato  dragaggio,  rappresenta  un’infrastruttura importante  e  di  grande  valore. “

“Ce  ne  dobbiamo  prendere  cura – conclude Colonna - per  tenerla  pulita  e  per  garantirle  un futuro  produttivo,  sostenibile  per  l’ambiente,  compatibile  con  le  altre  attività  e  che  garantisca  molte più  risorse  per  il  territorio”.

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