Schael: "Mai offese ai nostri operatori"

Il dg della Asl Lanciano Vasto Chieti interviene sulla querelle innescata dall’Intersindacale sanitaria abruzzese, in merito a presunte parole irriguardose

La redazione
21/10/2020
Attualità
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Il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, interviene sulla querelle innescata dall’Intersindacale sanitaria abruzzese, in merito a presunte parole irriguardose rivolte agli operatori durante una riunione. 

«Ci sono stati sicuramente momenti di forte tensione con una sigla sindacale nel corso di un incontro convocato per l'attribuzione della premialità Covid-19 durante il quale la Direzione aziendale, e la mia persona in particolare, siamo stati oggetto di un duro attacco, accusati di avere compiuto gravi misfatti durante la prima fase della pandemia. Sono stato indicato come il responsabile della morte di dodici anziani e delle infezioni contratte dal personale negli ospedali di Lanciano e Ortona” ha dichiarato Thomas Schael.

Affermazioni pesanti, alle quali ho replicato – sostiene il manager della Asl – ricordando che la Direzione ha sempre garantito i presidi, mai mancati anche nei momenti più difficili, e difeso l'operato del personale pur essendo informata di comportamenti non proprio prudenti e ispirati a una certa superficialità mantenuti in diverse occasioni”

Schael si difende e difende l’operato degli operatori della Asl: “Ma anche a fronte di errori e mancato rispetto delle procedure, puntualmente emanate, sono state sempre tenute in considerazione la situazione di emergenza e la buona fede dei singoli, come espresso anche in una serie di documenti ufficiali.”

Poi il direttore continua a raccontare la propria versione dei fatti: “il clima si è fatto incandescente quando la stessa sigla sindacale ha innalzato ulteriormente il livello dello scontro accusando il Direttore generale di non avere garantito l'esecuzione del tampone a tutti gli operatori nella prima fase, quando la Asl aveva gestito l'emergenza attenendosi alle indicazioni del Governo e del Ministero che non erano sicuramente quelle di oggi.”

In questi istanti dice Schael: “I toni sono stati alti, seppure per uno spazio brevissimo, molto acceso lo scambio tra il direttore generale e la sigla sindacale, ma lo scontro, anche nelle parole, è stato di tipo personale, lasciando fuori le categorie professionali, verso le quali non è mai venuto meno il rispetto.

“C'è stato un attacco demagogico e strumentale – conclude il direttore generale della Asl – rivolto a una Direzione che nella fase in assoluto più critica della pandemia non si è risparmiata per acquistare dispositivi di protezione in tutti i Paesi del mondo, garantendo costantemente a tutte le prime linee una protezione superiore rispetto agli standard imposti, al tempo, dall'Istituto Superiore di Sanità; abbiamo aggiornato procedure e formato il personale sul campo, riorganizzato le attività in corsa, sempre avendo ben presenti la garanzia di assistenza ai malati e la salvaguardia degli operatori. Tutti hanno lavorato con serietà e impegno, senza limiti di orario tutti i giorni allo stesso modo, e se tutto questo non viene apprezzato all'esterno deve, assolutamente, essere rispettato».

 

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