“Iniziamo il nostro cammino come comunità ospedaliera, un cammino che è sì spirituale ma anche concreto in un luogo, la cappella dell’ospedale, che sarà punto di incontro, di sostegno, di spiritualità e fonte di speranza per tutti coloro che condividono il percorso di chi si trova ospedale. La Cappellania ospedaliera nasce come contributo all’ascolto umano e spirituale, sostegno concreto per i pazienti e punto di riferimento per chi vi lavora per ritrovare motivazione, serenità e spirito di servizio fondamentali in un lavoro che è donare speranza e umanità a coloro che più soffrono”. Così padre Giorgio Jobish Thomas presenta la Cappellania ospedaliera che ieri sera, giovedì 2 ottobre, ha visto il suo primo incontro alla presenza anche dell’arcivescovo di Lanciano- Ortona Emidio Cipollone.
Il Vescovo ha tenuto una relazione sulla enciclica Rerum Novarum di Leone XIII, sottolineando che la Chiesa a fine ‘800, (l’enciclica è del 1891) come oggi è interessata alla Persona nella sua interezza, anima e corpo, per poi affrontare temi come la dignità umana e del lavoro, l’equità, il salario giusto, gli incidenti sul lavoro, e la necessità “di una Chiesa, come ricordato da Papa Prevost che ha preso il nome di Leone XIV, che si deve sporcare le mani, interessare alla società in continuità con la Chiesa in uscita di Papa Francesco”.
Cipollone ha chiuso la relazione ricordando che oggi abbiamo bisogno di un’etica della tecnologia (“Ci sono cose che la tecnica, la tecnologia ci permette di fare, ma dobbiamo chiederci: è moralmente accettabile?” ha detto il vescovo), di rimettere al centro la persona e la sua dignità ed infine la necessità di una solidarietà digitale.
E la centralità della persona, come sottolineato da alcuni medici presenti, è il cuore della Cappellania ospedaliera.