ATESSA – Un corteo che ha attraversato la zona industriale, unendo in maniera simbolica il luogo in cui dovrebbe sorgere l’impianto di smaltimento rifiuti sanitari e quello in cui è situata la Ciaf che minaccia un possibile ritorno dei rifiuti nella Val di Sangro. A dire no a questo sviluppo, e a qualsiasi progetto che possa rovinare il territorio fatto anche di tipicità, sono stati i tanti che hanno partecipato alla marcia di questa mattina.
Ad aprire il corteo lo striscione sorretto dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste promotori della manifestazione insieme al comitato permanente dei sindaci che hanno sfilato con la fascia tricolore, in rappresentanza di 40 Comuni dalla costa e fino all’interno della provincia. Una posizione chiara da parte delle istituzioni, presenti anche i rappresentanti regionali e le numerose associazioni, sigle sindacali e partiti politici che hanno fatto fronte comune in una lotta per la salute, il lavoro e lo sviluppo sostenibile nella nostra valle.
A prendere la parola è il sindaco di Atessa Giulio Borrelli che ha guidato l’iniziativa “Questi impianti comprometterebbero l’equilibrio e l’ecosistema che si è costruito nel corso dei decenni, fatto di industria, agricoltura e turismo. Questa manifestazione è di un intero territorio, di un’intera comunità, una manifestazione multicolore".
“Dire no alla Ciaf significa dire no a quel tipo di industria, no alla Di Nizio significa dire no a far diventare questo territorio una realtà a forte concentrazione di rifiuti pericolosi soprattutto a pochi metri dalle abitazioni e dai centri altamente frequentati – le parole di Di Marco, segretario regionale Legambiente – Anche un’opportunità per costruire un percorso con i sindaci e istituzioni e con le forze sociali ed economiche per ragionare su una nuova realtà della Val di Sangro. Dobbiamo difendere l’industria che vogliamo, l’industria green. Ragionare su un ecodistretto che non significa rinunciare alle industrie, ma rinunciare a quello che rovina la qualità della vita di questo territorio.”
Il vicepresidente regionale Giovanni Lolli “La Regione si batterà con tutti gli strumenti legali che abbiamo per impedire questo scempio. È un problema dell’ambiente, ma è anche un problema di sviluppo”.
“Siamo in tanti per affermare una qualità di sviluppo del nostro territorio che deve riprendere l’eredità che ci è stata lasciata anche in passato. – l’intervento del Sindaco di Altino Vincenzo Muratelli – Questa valle ha saputo mettere insieme lo sviluppo industriale di eccellenza con la salvaguardia della produzione agricola di eccellenza. Abbiamo l’obbligo morale non solo di salvaguardare ma anche di custodire questi luoghi delicati che meritano l’attenzione quotidiana di ognuno di noi”.
Un impegno contro questo tipo di impianti che viene anche dalla Provincia di Chieti, a parlare il Presidente Mario Pupillo “Questo è un territorio straordinario che non può più essere saccheggiato da speculazioni industriali che vanno ad inquinare il nostro ambiente. Stiamo costruendo la Via Verde dei Trabocchi, un brand turistico straordinario che dirige questo territorio e la provincia verso l’ambiente e l’industria sostenibile”.
Nella galleria le immagini dal corteo.