Un sindacato propositivo, che vuole essere protagonista di un Abruzzo chiamato a scegliere tra rilancio e declino. Una Uil con unâidea chiara: i problemi economici e sociali si affrontano insieme, non affidandosi alla sola forza delle leadership che interloquiscono direttamente con individui deboli. Unâorganizzazione che non ha paura di chiedere un âcolpo di reniâ alla classe politica regionale, ancora troppo lenta nel far partire strumenti come il Masterplan o la Carta di Pescara o il Patto per lâAbruzzo. à una Uil Abruzzo forte e carica quella che esce dal X Congresso regionale che si è svolto lunedì 14 maggio e martedì 15 maggio allâHotel Villa Medici di Rocca San Giovanni, e che ha confermato la sua piena fiducia a Michele Lombardo, il segretario generale rieletto per i prossimi anni alla guida del sindacato, insieme ad una segreteria composta da Fabiola Ortolano, Clara Ciuca, Alberto Stampone e Alessandro Roselli, e al tesoriere Alfredo Moschettini.
Due giorni molto intensi, nel corso dei quali tutti i problemi del lavoro sono stati toccati, alla presenza di varie autorità : dal vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, allâassessore regionale al Bilancio e alla Sanità , Silvio Paolucci, passando per il presidente del Consiglio regionale Giovanni Di Pangrazio. Presenti anche i segretari regionali di Cgil, Sandro Del Fattore, e della Cisl, Leo Malandra, e il direttore della Cna, Graziano Di Costanzo.
Ma soprattutto, a Rocca San Giovanni câera anche lo stato maggiore della Uil, che non ha fatto mancare supporto e condivisione al termine di un percorso congressuale regionale iniziato a febbraio: dal segretario generale Carmelo Barbagallo ai confederali Guglielmo Loy, Antonio Foccillo e Domenico Proietti, fino allâorganizzativo Pierpaolo Bombardieri.
Tanti i punti toccati da Michele Lombardo nel corso della sua relazione. Il ruolo dei corpi intermedi, in primo punto: âTra me operaio è il mio datore di lavoro il rapporto uno a uno non esiste. Il valore dei corpi intermedi, in particolare quello delle associazioni di rappresentanza dellâintero mondo del lavoro, sono state, sono e continueranno ad essere un pilastro assoluto, non solo per la tutela dei più deboli, ma anche per la salvaguardia della democrazia nel nostro Paeseâ. Ma quale idea la Uil porta nella società ? âLa centralità del lavoro come unico strumento di crescita sociale e economica dellâintero sistema, insieme al rilancio delle politiche industriali abbandonate da anni nel nostro Paese, tali da riavviare un percorso virtuoso di crescita di nuovi investimenti nel mondo delle infrastrutture pubbliche e private per cogliere al meglio la nuova sfida legata a industria 4.0â. politiche ancora più urgenti per evitare crisi industriali che, come nel caso della Honeywell, hanno segnato pesantemente la nostra regione, o consentire a settori come lâedilizia di tornare ad essere realmente centrale in una regione che è pur sempre il âpiù grande cantiere dâEuropaâ. Niente assistenzialismo, dunque, ma uno Stato che faccia la sua parte con riforme importanti, come quella che cancelli gli errori della Legge Fornero, e del fisco, o che intervenga per rafforzare la sicurezza nei luoghi del lavoro. Venendo allâAbruzzo, per Lombardo âla nostra Regione è ancora attraversata da una fase di ritardo nellâaggancio alla, seppur flebile, ripresaâ. Il tutto mentre due terremoti e invernate pesanti hanno appesantito il divario tra costa e zone interne, e lâoccupazione, anche se in crescita, non è di qualità perché è segnata da un incremento solo di contratti a termine. Ecco perché, per Lombardo, non sono più tollerabili i ritardi con cui vengono attuati strumenti già approvati, come il Masterplan. Di qui, alcune proposte concrete: âIn prima istanza â ha detto - vorremmo che questo nostro Abruzzo dimentichi una volta per tutte il campanile. In una Regione che conta circa 1.350.000 abitanti, un elemento utile alla crescita è proprio lâunità . Per questo per noi è importante giungere ad un sistema universitario, un sistema portuale, una Asl, un consorzio industrialeâ. Per dare linfa a tutto questo, è necessaria una sterzata anche nel settore del credito: âRiteniamo quindi di dover insistere verso la politica regionale affinché si faccia un osservatorio sul credito alle imprese e alle famiglie, con la fattiva collaborazione di associazioni, banche e dei Sindacati Confederali regionali con le loro strutture di categoria, per elaborare misure e strategie che possano concretamente essere messe in attoâ.
Nel corso del suo intervento, il vicepresidente della Regione, Giovanni Lolli, ha rimarcato che ânon sono gli elettori che non hanno capito le nostre riforme, siamo noi che non abbiamo capito le persone: non abbiamo intercettato il bisogno di lavoro e la crescita della povertà . Noi dobbiamo tornare a batterci per difendere ogni posto di lavoro, senza se e senza ma. Senza mai mollare. Come Regione abbiamo puntato su ricerca e innovazione, ma temo si sia pensato di sostituire la concertazione con la forza della leadership. Le crisi le ho affrontate perché câeravate voi, che sul campo rappresenta davvero i lavoratori e non manovra invece da lontano. Andiamo avanti insiemeâ.
In conclusione della prima giornata, il segretario organizzativo nazionale, Pierpaolo Bombardieri, ha rimarcato che ânoi siamo per la democrazia delegata, e la Uil è altro dalla politica. I numeri ci dicono che possiamo puntare ad essere il primo sindacato italiano confederale. A partire da questa identità , proponiamo il nostro progetto sociale ed economico: dobbiamo immaginare una nuova idea di Paese, una nuova idea di società perché quelle di oggi non ci stanno bene. Al centro di questa idea câè il lavoro e da lì partiamo. In conclusione, la nostra è la speranza di una società diversa e migliore di quella attuale. Dobbiamo andare avanti con la stessa determinazione di sempre. Non possiamo immaginare di insegnare la vita ai giovani: dobbiamo ascoltarliâ.
Le conclusioni del congresso sono state a cura di Carmelo Barbagallo, segretario nazionale Uil: âBisogna smetterla con il pianto del giorno dopo: occorre fare di tutto per la prevenzione. La Confindustria e gli imprenditori devono capire che non si può più andare avanti con questa tragica sequela, sappiano che non resteremo passivi. Così come è stato istituito, il reato di omicidio stradale, occorre istituire un reato per omicidio da omissione di salvaguardie per la salute e sicurezza. Serve un Governo perché siano affrontati e risolti i tanti problemi aperti che frenano la nostra economiaâ. Infine, il leader della Uil è intervenuto anche sulla vicenda della Honeywell: âBisogna creare regole europee e internazionali per evitare che le multinazionali facciano inaccettabili scelte unilaterali. Se queste imprese decidono di delocalizzare devono prima restituire tutti i vantaggi economici, fiscali e contributivi di cui hanno beneficiato operando nei nostri territoriâ.