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Venerdì Santo, in processione i simboli della Passione di Gesù

Il rito solenne tra le vie del centro storico di Atessa

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ATESSA – La Solenne Processione del Venerdì Santo quest’anno, come tradizione negli anni dispari, ha visto procedere tra le vie del centro storico l’effige del Cristo Morto custodito nella Chiesa dell’Addolorata, nel rito che avvicina il popolo dei fedeli.

Come ogni santa Pasqua, al termine della celebrazione che segna il giorno della penitenza, sono stati tanti i fedeli che hanno formato il lungo cordone ad accompagnare il Cristo Morto, sorretto a spalla e avvicinato dalle autorità cittadine, prima delle effigi delle Pie Donne e della Maddalena.  

La banda della città di Atessa prima delle file di donne, e poi a seguire i rappresentanti delle Associazioni: l'Azione Cattolica, il gruppo Scout, Protezione Civile, il gruppo Alpini di Atessa e i Carabinieri in congedo, che hanno portato in processione i simboli della passione, la colonna ed il gallo che ricorda il rinnegamento di Pietro e la frase di Gesù “Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte”, e poi la croce, la scala e la lancia, a ricordare la sofferenza del Cristo messo in croce.

In processione anche gli incappucciati delle Confraternite della città, alcune antichissime che conservano riti e rituali nel tempo.

A riecheggiare sono state le “racanelle” ad ogni passo tra i vicoli stretti del centro storico, mentre si alternavano al canto imponente e maestoso del Misere intonato dal Coro polifonico e dalla musica degli strumenti. 

Preghiere e canti, ogni anno resta immutata la riverenza nei confronti del Cristo Morto e, ad ogni piccolo passo che tiene unita la lunga processione, rimane l’essenza di una comunità raccolta in religioso silenzio. 

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