ATESSA – In vista della prossima discussione in Consiglio Comunale (il 23 ottobre p.v.), della situazione dell’ospedale di Atessa, il consigliere di minoranza Carmine Fioriti ha rivolto un invito a presenziare a Luciano D’ALFONSO, Presidente della Regione Abruzzo, il quale, “in considerazione del fatto che ha cominciato a percorrere le nostre strade (visita dovuta ed encomiabile ai lavoratori della Honeywell), potrebbe spingersi un po’ più su e parlare ai cittadini atessani del futuro dell’ospedale San Camillo”.
La richiesta, per nulla provocatoria, se soddisfatta, potrebbe costituire un momento di chiarezza sulla vicenda del nosocomio cittadino, soprattutto in considerazione della proposta avanzata dall’attuale Giunta Comunale di un ospedale di zona disagiata; progetto che al momento costituirebbe una soluzione onorevole del gravoso problema, nonché l’ultima frontiera per i cittadini Atessani.
Il Presidente della Regione sarebbe stato investito del problema dal Ministro della Salute ed il suo parere è sicuramente quasi vincolante per la decisione che spetta al Governo. Quindi una pubblica affermazione di sostegno alla proposta in questione del Governatore della regione segnerebbe veramente un punto a favore della cittadinanza atessana e di tutto il suo circondario, nonché la evidente rivalutazione dell’operato della giunta regionale abruzzese.
Al momento, infatti, la spogliazione avvenuta dell’ospedale di Atessa e la riduzione dei suoi servizi ai minimi termini ha fatto sì che l’ospedale di Lanciano arrivasse allo stremo delle proprie forze, per l’aumento notevole dell’assistenza nei confronti di un bacino che si è raddoppiato e che ha visto e sta vedendo la riduzione effettiva, se non la lesione completa, del diritto alla salute dei cittadini, sancito dalla carta costituzionale.
Per quanto riguarda la posizione di questo Gruppo Consigliare, si ribadisce il mantenimento dello stato di agitazione permanente; stato che si sta manifestando in concreto anche con la sollecitazione di Gruppi operanti nel settore sanitario privato, affinché, qualora dovesse fallire il tentativo della giunta comunale, vi possano essere alternative serie per un rilevamento dell’attività sanitaria privata ed il rilancio di una “Clinica San Camillo De Lellis di Atessa”, convenzionata con il sistema sanitario nazionale.