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Atessa, il sindaco Borrelli scrive alla Regione: contrari all'impianto di trattamento rifiuti sanitari in Val di Sangro

"Difendiamo il territorio contro progetti, vecchi e nuovi, che sono pericolosi per l’equilibrio dell’ambiente"

Redazione
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ATESSA - "Evidentemente - le parole di Giulio Borrelli - c'è qualcuno che non ha ancora capito che la Val di Sangro non può essere sottoposta a interventi di forte impatto ambientale. Dopo la riproposizione di un vecchio progetto - che prevede l'estrazione di gas nell'area della diga di Bomba, la costruzione di un gasdotto e una raffineria a Paglieta - ecco spuntare, questa volta, una ditta che vorrebbe smaltire rifiuti tossici in contrada Saletti di Atessa. Siamo, ieri come oggi, decisamente contrari".

Una posizione ferma a proposito delle recenti questioni in tema ambientale che hanno interessato nuovamente il territorio di Atessa, ed in particolare la zona valliva.

"La Val di Sangro, la cui aria deve essere costantemente monitorata e controllata, per la presenza di importanti emissioni industriali, non può assolutamente ospitare – prosegue Borrelli - impianti e strutture che metterebbero seriamente a rischio l'equilibrio del nostro ambiente".

Una ferma contrarietà a proposito delle ultime notizie che riguarderebbero ancora il territorio; a tal proposito infatti il sindaco ha così deciso di inviare una lettera a tutti gli organi tecnici e politici della Regione Abruzzo a proposito del progetto dell’impianto di trattamento di rifiuti sanitari a rischio infettivo mediante sterilizzazione, che prevede anche un deposito per rifiuti pericolosi e non pericolosi, avanzato e presentato nei giorni scorsi dalla Società Di Nizio Eugenio s.r.l. di Mafalda (CB) da impiantare in Contrada Saletti.

“Si tratta di impianto con produzione di CSS/CDR (potenzialità di trattamento 20.000 ton/anno), - si legge nella lettera inviata dal Sindaco -  al quale sarà associato un deposito di rifiuti, sia non pericolosi che pericolosi, provenienti da terzi (aziende pubbliche e private, attività ambulatoriali ed ospedaliere, servizi di raccolta differenziata, ecc…) con raggruppamento e formazione di carichi omogenei da avviare successivamente ad impianti autorizzati per lo smaltimento o il recupero (potenzialità 15.000 ton/anno)”.

Un progetto che metterebbe a rischio la salute dell’ambiente per il forte impatto su tutto il territorio e per il quale si chiede maggiore chiarezza “essendo il Comune di Atessa fermamente contrario ad impianti di tale natura, si chiede l’accesso – mediante estrazione di copia – di tutti gli atti relativi alla procedura avviata per il progetto in argomento”.

“Si chiede, altresì, - conclude il sindaco nella lettera inviata agli organi di competenza - di essere costantemente e preventivamente informati in merito ad ogni iniziativa, ad ogni fase procedimentale e ad ogni discussione relativi al suddetto progetto”.

 

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