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Atessa, primo bilancio delle attività di controllo cinghiali sul territorio

Incontro con il sindaco e il Comandante della Polizia Provinciale di Chieti Antonio Miri

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ATESSA – Primo bilancio delle attività di controllo dei cinghiali sul territorio ad un mese dall’inizio dell’azione dei selecontrollori volontari e guidati dalla Polizia Provinciale.

A tracciare le linee del piano di azione che ha visto impegnate anche le associazioni di settore sono stati il Sindaco Giulio Borrelli e il comandante Antonio Miri nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina all’interno del Comune.

Come spiegato dal comandante Miri si è trattata di un’attività in regola con le norme previste per il controllo cinghiali a seguito di una procedurea che ha visto la risposta dei volontari ed in seguito l’azione sul campo, a seconda delle zone indicate dai cittadini che in questi mesi hanno avanzato segnalazioni sulla presenza degli animali.

“Questa è stata la risposta pronta e attenta che le istituzioni insieme a gruppi di volontari hanno dato alle paure, alle richieste dei cittadini – le parole del sindaco Borrelli – Abbiamo incoraggiato e sollecitato i cacciatori di Atessa e di alcuni paesi limitrofi a dare prova di responsabilità nei confronti delle preoccupazioni di agricoltori, automobilisti e abitanti delle varie zone del territorio che hanno avanzato richieste scritte inviate al comune e alla Polizia Provinciale nel corso dell’estate. L’azione di pattugliamento è stata essenziale, abbiamo operato nel rispetto delle normi vigenti, abbiamo agito nell’ambito della legge”.

È stato poi il Comandante Miri a fornire dati di quella che è stata l’azione nello specifico sul territorio di Atessa: circa 60 gli esemplari abbattuti nelle diverse zone, come quelle di ripopolamento e cattura o anche area cinofila e territorio non vocato. Un mese di attività eseguita secondo i tempi e le disponibilità espresse dai selecontrollori nel piano di controllo in supporto alla Polizia Provinciale che, per carenza di organico, non avrebbe potuto coprire.  

“Comprendiamo le posizioni di tutti, ma non stiamo portando avanti nessuno sterminio – la precisazione di Borrelli – i cinghiali ci sono ma lo sviluppo abnorme, che è ciò di cui stiamo parlando, per la prolificità anche al di fuori delle riserve, crea danni alle persone, alle colture e al territorio. Il compito delle istituzioni è di garantire la sicurezza e un giusto equilibrio di uomo natura per controllare un fenomeno che rischia di sfuggire se non si interviene”.

Restano ancora dubbi sulla normativa vigente al fronte di un fenomeno che sembrerebbe essersi notevolmente allargato negli ultimi tempi, ma l’intenzione è quella di proseguire anche durante il periodo della caccia che prenderà avvio il 1 ottobre, predisponendo anche in futuro altre azioni con l'obiettivo di contenere ed agire in anticipo rispetto alla stagione primaverile, evitando così possibili disagi anche per quanto riguarda il settore agricolo.

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